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Us Open, Nadal: “Non potevo dimenticare come si gioca”

10/09/2013 08:40

Us Open, Nadal: “Non potevo dimenticare come si gioca” |  Sport e Vai

Quando all’inizio dell’anno i continui problemi al ginocchio lo tormentavano, nessuno forse avrebbe scommesso sui successi in serie che è riuscito ad accumulare Nadal. La ciliegina su una stagione favolosa è arrivata nella finale degli Us Open: il tredicesimo Slam ottenuto contro Djokovic (6-2, 3-6, 6-4, 6-1) lo issa sul gradino più alto dei tennisti del mondo, a prescindere dalle classifiche Atp dove teoricamente sarebbe ancora secondo alle spalle del serbo. Nadal è sincero quando confessa che neanche lui, nei momenti bui, riusciva ad immaginarsi tutto questo: "Non mi aspettavo una stagione come questa. E' stato un sogno per me. Mi sento molto fortunato per quello che è successo. E' vero che ho lavorato ma è necessaria anche la fortuna per essere dove sono oggi. Non ho mai pensato che non avrei più potuto giocare, sono una persona positiva. Nonostante sette mesi di stop ero sicuro che non avrei dimenticato come si gioca a tennis". Invece l’ha ricordato bene, eccome: “E' probabilmente la stagione più emozionante della mia carriera . Sentivo di aver fatto di tutto per avere una chance qui. Quando si gioca una partita contro uno dei migliori giocatori della storia sulla sua superficie preferita devi essere perfetto. Significa molto per me questo trofeo.Voglio godermi questo momento. Ho intenzione di lavorare duramente per vincere altri tornei come questo, 13 è un numero incredibile”.

I NUMERI. Ma non è l’unico numero a fare impressione. Per il maiorchino è il 10mo titolo stagionale, 60mo in carriera, secondo trionfo a New York dopo quello del 2010. Nadal è il primo dal 2003 a vincere Canada, Cincinnati e Us Open nello stesso anno. E vallo a chiamare ancora terraiolo: “La maggior parte delle persone pensano che io sia specialista della terra battuta. E' vero perché ho vinto tanti tornei ma ho giocato cinque finali a Wimbledon, tre finali agli US Open, due in Australia, tre Indian Wells, tre in Canada”. Sul match con Djokovic rivela: “Il terzo set è  stato un momento importante perché Novak giocava in maniera fantastica. Quando Novak gioca su quei livelli. Nessuno lo può fermare . Se perdevo nuovamente la battuta, sarebbe stata la fine in quel set. Ho cercato di lottare su ogni palla ed ho aspettato la mia occasione. Poi mi sono trovato 0-40 sul 4-4 ed ho trovato un ace ed un diritto sulla linea. E' stato il momento chiave del match. Ci spingiamo entrambi al limite quando giochiamo. Fisicamente e mentalmente è difficile mantenere quel livello per tutto il tempo. Abbiamo uno stile simile. E'  diverso rispetto a quando gioco contro Roger. Con Novak tutti i punti sono simili. Quando gioco con Roger, i punti sono dei più vari e gli scambi non sono molto lunghi. Tra Novak e me, ogni punto è la lotta". L’ultima riflessione è un rimpianto sul Master: "Sono stato molto sfortunato perché ho giocato sempre la Masters Cup sul cemento indoor. È una superficie dove è più difficile per me giocare bene. più dura per me giocare bene .Sento che non è giusto. Gli otto giocatori che si qualificano sono i migliori che hanno giocato su tutte le superfici. Perché l'ultimo torneo della stagione deve essere ogni anno sul cemento indoor? Bisogna dare pari opportunità a tutti i giocatori”.


Tags: nadal djokovic master us open Tennis

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