Nba, Rodman: "Kim Jong-un amico mio, non m'importa cosa pensano altri"

“Non mi importa un accidenti di quello che pensa il mondo su Kim Jong-un, è un mio amico per la pelle e basta”. Ha risposto così l’ex stella Nba Dennis Rodman al ritorno dal suo secondo viaggio a Pyongyang, in Corea del Nord, dopo aver fatto visito al controverso leader del paese asiatico. Rodman è stato accolto all’aeroporto di Pechino in Cina, dove si è recato ora, da una folla di cronisti che gli hanno chiesto se avesse tentato di influenzare il dittatore sul rilascio del cittadino americano Kenneth Bae, condannato ad aprile a 15 anni di lavori forzati ma la risposta è stata brusca: “Chiedete ad Obama o a Hillary Clinton su questa storia,  non è compito mio occuparmi del rilascio di Bae”. Quindi, con un vistoso sigaro spento in bocca, Rodman ha mostrato con orgoglio le foto che lo ritraevano assieme al dittatore coreano mentre chiacchieravano a pranzo e vedevano una gara di basket: “Kim Jong-un vuole davvero cambiare le cose in Corea del Nord, mi ha incoraggiato a parlar bene del suo paese ed è un mio grande amico, non mi importa niente (la sua espressione è stata molto più volgare ndr)  di quello che il mondo pensa di lui”. Dopo aver offeso alcuni cronisti, l’ex campione americano si è rifugiato in macchina ed è scappato via. L’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord ha fatto sapere che tra il leader e Rodman c’è stato un colloquio amichevole e che la stella americana è invitata a tornare in qualsiasi momento.