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Indian Wells, Federer: Ora sono io che chiedo consigli a Wawrinka

09/03/2014 14:07

Indian Wells, Federer: Ora sono io che chiedo consigli a Wawrinka |  Sport e Vai

Non si sente pronto per la pensione, sa ancora come gestire il tifo del pubblico ed ha un rapporto paritario con Wawrinka, tant’è che a volte è lui a chiedere consigli al giovane connazionale. Roger Federer è partito con il piede giusto a Indian Wells battendo in due set Mathieu nonostante qualche affanno nel finale e in conferenza gli chiedono se ha avvertito il calore del pubblico. Federer, come si legge su ubitennis, sorride: “Sì, si sente l’importanza del punteggio, anche se non so mai se tifano per me perché sono popolare oppure se è dovuto al singolo momento, oppure se vogliono vedere un terzo set o se vogliono solo vedere del buon tennis. Quindi in quel momento cerchi non analizzare troppo la situazione, cerchi di trarre il meglio dal supporto che ricevi, perché il tifo può renderti sia estremamente nervoso o può davvero spingerti a giocare del grande tennis. E’ in questi momenti che devo usare la mia esperienza in modo che abbia un effetto positivo, ma mi piace davvero essere popolare, questo è sicuro. Se hanno mai tifato contro di me? Sì molte volte. Ma non necessariamente contro di me ma a favore del mio avversario o della “nazione” contro cui stai giocando…”. Alla domanda se si sente vecchio il leone svizzero replica: “Sebbene abbia avuto relativamente fortuna in termine di infortuni, comunque ho sempre avuto qualche problemino o qualche dolorino che fa parte dell’essere un tennista professionista. Non è che io abbia giocato totalmente senza dolore fino all’anno scorso, quindi questa idea è anche un’illusione. Da quel punto di vista non mi sento neanche vecchio perché ci sono molti ragazzi della mia età che stanno ancora giocando. Mi rendo conto che molti ragazzi che giocavano con me quando ero Junior, stanno ancora giocando e allo stesso tempo non ci sono molti diciottenni che giocano contro di me in questo momento. Quelli più giovani al momento hanno 21, 22 anni. Quindi no, non mi sento come se ci stessero cacciando fuori. Siamo noi che ce ne stiamo andando secondo i nostri termini il che è bello per noi in ogni caso. Sono tanti gli over 30 ad alto livello? Penso che abbia a che fare con la qualità della vita nel Tour. Perché ad esempio so che Stefan (Edberg) mi ha detto che avrebbe potuto giocare facilmente per altri 5 anni se avesse voluto, ma decise di non farlo. Non so perché, se fosse stata una decisione per motivi familiari oppure perché semplicemente ha detto: OK, ho fatto quel che dovevo fare, sono a posto così”. Oggi è diverso perché i giocatori stanno pensando a quanto sia piacevole la vita sul tour e non importa quanto tempo mi resti che sia un anno o 6 anni ma voglio prendermela in modo più rilassato e godermela un po’ di più. E poi magari ci si rende conto che con una mentalità più rilassato, si può ugualmente avere successo, magari un po’ di meno, ma comunque essere ancora bravi. Qualche volta magari anche di più. Quindi credo sia molto interessante in quest’epoca vedere che i giocatori più vecchi non vengono mandati “in pensione”. Per me questo è fantastico perché molti di loro li conosco da un sacco di tempo…”. Infine Federer tocca il tema del rapporto con Wawrinka: “Dal mio punto di vista il suo vantaggio è che non ha più 18 anni. E’ sul tour da tempo ormai e sa benissimo che il successo è solo un extra mega bonus per lui. Ora si tratta di tornare ad allenarsi, godersi il momento magico che sta vivendo ma gestendolo in modo che non lo lasci svuoto. Forse può fare cose che prima non poteva fare, incontrare persone, andare agli eventi, chi lo sa? Ha sempre pensato che sarebbe stato figo. Poi magari ne farà tre e dirà “ok, ora può bastare”. Penso che per lui debba essere veramente piacevole essere riconosciuto di più non solo come un giramondo che gioca bene a tennis, ma come uno che fa divertire il pubblico, un idolo per alcuni, un giocatore preferito. La gente ammira il suo rovescio più che mai ora, giusto per fare un esempio. Penso che sia molto bello per lui. Penso che abbia smesso 3 o 4 anni fa di chiedermi di tutto, di come gestire la sua vita, il suo dritto, il suo rovescio, le palle break e tutto il resto. E io a un certo punto l’ho lasciato andare, perché doveva crescere da solo e rendersi conto di essere il giocatore che lui può essere. Magari oggi gli chiedo io consigli riguardo a un avversario e lui fa lo stesso qualche volta. Quindi c’è una buona dinamica e sono contento che sia in una situazione così positiva, spero che possa continuare ad avere successo e a giocare bene nei prossimi anni”.

Stefano Grandi


Tags: federer indian wells Wawrinka edberg Mathieu Tennis

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