Gut rivela: Ai Mondiali pensavo, o sono veloce o mi uccido

"Sciamo tutti i giorni, quindi cerchiamo di spingere oltre i limiti. Per me ai Mondiali era 'o sono velocissima sulla linea del traguardo, oppure probabilmente mi uccido'". Intervistata sul canale YouTube di FIS Alpine in una sala giochi per il primo episodio dei "Riding Single", una serie di incontri coi protagonisti del Circo Bianco, Lara Gut si racconta e ricorda alcuni dei momenti topici della sua carriera, come la grande delusione patita ai Mondiali di Garmisch del 2011 con quei due quarti posti che ancora bruciano: "L'allenamento serve a vedere dove sono i limiti, mentre quando sto gareggiando mi trasformo. Sono al cancelletto di partenza ed è come se stessi sognando. Poi ogni tanto, quando non funziona, tutto diventa un incubo.Tra i 16 e i 22 anni ho avuto l'impressione di aver corso tutto il tempo - racconta ancora la campionessa elvetica - Non avevo tempo per realizzare cosa stesse succedendo, è stato stressante e sono stati tempi duri. Davo il mio massimo ogni giorno ma avevo sempre l'impressione che non fosse abbastanza. Poi ho deciso di avere la mia squadra personale, ed è stata una scelta molto criticata. Avevo la mia pace solo quando ero sulla neve. Tutte queste cose, i tempi buoni e quelli cattivi, hanno fatto di me quello che sono, mi hanno aiutata a capire che amo questo sport, che lo faccio per me e che devo godermi ogni giorno".