06/12/2013 09:43
Due storie di doping, diverse per certi aspetti, uguali nei risvolti. Danilo Di Luca e Devis Licciardi sono stati squalificati dal Tribunale Nazionale Antidoping. Per il ciclista è scattata la radiazione vista la recidività mentre se l'è "cavata" con tre anni il siepista che aveva provato a eludere il controllo antidoping con un pene finto.
"Era tutto già scritto evidentemente dovevo pagare io per tutti". Queste le parole amare di Di Luca risultato positivo all'Epo il 29 aprile, al Giro d'Italia e radiato in quanto recidivo. Si tratta del primo caso in Italia di radiazione di uno sportivo per doping. L'abruzzese lancia strali verso il ciclismo e la federazione: "Non ho mai vinto una cronometro a 60 all'ora, altri sì e continuano a gareggiare. Ho sbagliato ma non sono stato l'unico, la federazione lo sa..."
Tre anni per Licciardi, tre anni e mezzo a Sara Malpetti, la fidanzata che quel pene finto per passare senza sospetti il test antidoping dopo una gara di atletica leggera, glielo aveva passato. Per loro divieto temporaneo di frequentare in Italia le manifestazioni e gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto.
Si spera che queste sanzioni "pesanti" siano un deterrente.