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Ciclismo, il vaso di Pandora di Rasmussen. Hesjedal: "Doping 10 anni fa"

31/10/2013 08:45

Ciclismo, il vaso di Pandora di Rasmussen. Hesjedal: "Doping 10 anni fa" |  Sport e Vai

Giro d'Italia 2013 - Ryder Hesjedal

C'è davvero di tutto nelle parole "scritte" da Michael Rasmussen, ex corridore della Rabobank reo confesso dell'uso di doping, sul ciclismo del suo tempo. Nel libro Yellow Fever (Febbre Gialla) ne ha per tutti: a cominciare dall'UCI, dal suo team manager di allora, Bjarne Riis per finire ad un campione di oggi, quel Ryder Hesjedal vincitore del Giro d'Italia 2012 che ha ammesso di aver fatto ricorso al doping 10 anni fa.

"Sono andato in una camera di hotel con un medico, Bjarne Riis e Tyler Hamilton. Tyler mi aveva appena ricevuta una iniezione di cortisone e me lo propose anche a me. Bjarne non aveva nessuna obiezione" dice Rasmussen in un capitolo del libro che parla del Tour de France 2002. Tirati in ballo anche i fratelli Sorensen con cui si recava in farmacia alla disperata ricerca di Epo ed anche un medico dell'UCI, Mario Zorzoli, che nel 2005 avrebbe permesso al corridore, dietro insistenza della Rabobank, di partecipare al Tour nonostante avesse valori fuori norma.

Ce ne anche per il canadese Ryder Hesjedal, vincitore del Giro d'Italia 2012 che ha ammesso di essersi dopato all'epoca: "Ho amato e amo questo sport, ma più di dieci anni fa ho scelto la strada sbagliata". Rasmussen, squalificato in maglia gialla al Tour del 2007 e poi reo confesso di aver fatto uso di sostanze illecite tra il 1998 al 2010, ha raccontato di aver insegnato a Ryder, allora giovane talento della mountain bike, e ad altri due nordamericani, Seamus McGrath e Chris Sheppard, a far uso di Epo.


Tags: doping bjarne riis Ryder Hesjedal rasmussen 10 anni fa Ciclismo Giro d'Italia

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