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Ciclismo, Armstrong: Mi hanno punito oltre ogni limite

06/12/2013 14:15

Ciclismo, Armstrong: Mi hanno punito oltre ogni limite |  Sport e Vai

Un anno fa, di questi tempi, Lance Armstrong era ancora un campione osannato nonostante i dubbi e i pettegolezzi sul suo conto non avessero mai smesso di cessare. Di lì a poco, il 18 gennaio, la sua confessione ai microfoni di Oprah Winfrey sull’utilizzo di sostanze proibite avrebbe dato il la ad un anno di inferno per il ciclista texano, squalificato a vita e privato di tutti i suoi successi. Alla Gazzetta dello sport Armstrong si confessa a cuore aperto e rivela di aver abbandonato la bici (“solo qualche pedalata con gli amici ma nell’ultimo anno non l’ho più presa praticamente”), di giocare a golf come hobby (“mi sta aiutando molto, mi aiuta a liberare la testa da cattivi pensieri”) e di aver rotto i ponti con tanti (ex) amici: "Sono rimasti quelli che avevo anche prima, fuori dal mondo del ciclismo, quelli della comunità per la lotta al cancro e quelli che non mi hanno abbandonato. Sento Johan Bruyneel, ho rivisto George Hincapie. Con altri invece si sono interrotti i ponti". Un tarlo però gli rode ancora in testa ed è la convinzione che nei suoi confronti ci sia stato un accanimento esagerato:  “In questo momento io sono più sereno e continuo ad avere molti impegni – ha affermato Armstrong – Mi sono occupato della mia famiglia, dei miei cinque figli, continuo a fare sport, ma il pensiero di essere stato punito oltre ogni limite continua a non darmi pace. So di essere in colpa. So di aver fatto del male ad alcune persone alle quali ho già chiesto scusa pubblicamente e con alcune di queste vorrei farlo di persona. Ma la mia pena è mille volte superiore al “crimine” che ho commesso. Capisco che hanno scelto me come simbolo di quegli anni, anche se gli atleti di vertice del ciclismo e così i manager e i medici erano tutti sulla stessa barca. Potevano darmi una pena di 5, 6 anche 10 volte superiore, ma non mille! La verità è che nel mondo dello sport e del ciclismo in particolare, c’è molta ipocrisia-. Io sono il male assoluto, altri sono ancora considerati leggende...”.Mettendosi "a disposizione per far luce su tutto quello che è successo nei miei anni", Lance neanche stavolta risparmia l'Unione Ciclistica Internazionale, in particolar modo i precedenti dirigenti Hein Verbruggen e Pat McQuaid. Il primo è accusato ancora una volta riguardo la sua compiacenza, il secondo di aver scaricato sé stesso, scaricando Armstrong. Infine il texano ha ribadito la sua totale estraneità al doping dal 2009 in poi.

Stefano Grandi


Tags: doping armstrong verbruggen mcqaid Ciclismo

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