02/03/2014 08:58
"Sto bene ma parte del mio cuore è in frantumi perchè so che è finita". Così un visibilmente emozionato Allen Iverson ha commentato la sua cerimonia di ritiro della mitica maglia numero 3 dei Philadelphia 76ers. Ha lottato contro i mostri dell'NBA, da Michael Jordan a Shaquille O'Neil uscendone spesso vincitore. "The Answer" questo il suo soprannome ha provato ad allungare più volte la sua carriera, anche nei 76ers, ma il fisico non era più quello di un tempo, che gli permetteva cose folli, lui che gigante, intermini di altezza, non è mai stato ma in fatto di gioco sì.
"Ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di allenare un giocatore come lui" ha chiosato Larry Brown, il coach di quei Philadelphia che il titolo Nba l'hanno sfiorato ma mai infilato al dito. Peccato che sul campo i 76ers di oggi siano lontani anni luce da quelli. Nella serata di celebrazione di Iverson è infatti arrivata, contro Washington, la sconfitta consecutiva numero 13 per una franchigia che dopo le cessioni di Turner e Hawes ha puntato decisamente all'ultimo posto per avere la prima scelta al draft.
Tornano in alto, continua la striscia vincente delle due leader a Est. Miami ha battuto Orlando con un LeBron James, senza più maschera nera, vietata, che si è limitato all'ordinaria amministrazione dei 20 punti lasciando la ribalda ai 24 di Wade. Non è stata da meno Indiana che ha regolato, con qualche difficoltà, i Celtics sfoggiando un Paul George da 25 punti. Vittorie anche di Portland su Denver e dei LA Clippers su New Orleans.
I RISULTATI:
Miami-Orlando 112-98
Philadelphia-Washington 103-122
Houston-Detroit 118-110
Boston-Indiana 97-102
Milwaukee-Brooklyn 98-107
Memphis-Cleveland 110-96
Portland-Denver 102-96
Sacramento-Minnesota 97-108
La Clippers-New Orleans 108-76