Napoli, Sarri da maestro a disastro ma il problema non sono le sue parole

NAPOLI SARRI MAESTRO PROBLEMA -

Si può cambiare opinione in tre giorni? A Napoli, spesso, sì. Mercoledì sera, dopo il 4-2 al Benfica, Maurizio Sarri era un maestro, ora dopo il ko del Napoli a Bergamo con l'Atalanta è un disastro ed è diventato il bersaglio principale dei media. Sotto accusa il tecnico azzurro sia per la sconfitta, figlia anche delle sue scelte, che per le dichiarazioni arrendevoli nel post-partita con tanto di precoce incoronazione alla Juventus “irraggiungibile” ma davvero sono le parole dell'attuale tecnico il problema del Napoli?

NAPOLI SARRI MAESTRO PROBLEMA HIGUAIN - Stupisce che le lodi versate sin dall'inizio dello scorso anno nei confronti dell'ex allenatore dell'Empoli si siano tramutate in un batter d'occhio in velenose critiche. In pochi – c'erano, ma pochi appunto – hanno mantenuto una linea coerente sottolineando i difetti di Sarri anche quando le cose apparentemente andavano bene, la stragrande maggioranza dei media era prona al verbo del maestro sino al punto da immaginare che i gol di Higuain dell'anno scorso fossero merito degli schemi illuminati dell'allenatore o che Koulibaly e Callejon, per dirne due fortemente voluti dalla precedente gestione, fossero un altro suo capolavoro, ma adesso il vento è cambiato e Sarri sarebbe da condannare in toto. Che la comunicazione non sia il suo forte è storia vecchia: già l'anno scorso – ma all'epoca non sembrava un difetto per i più – apparivano stucchevoli certe lamentele sul calendario sbagliato, sugli errori arbitrali, sui campi non perfetti, sugli orari stabiliti dalla Lega, sinanco sui palloni nuovi meno efficaci, ma ora sembra che tutti siano pronti a considerare il vero problema del Napoli le parole da basso profilo di Sarri. Riconoscere di essere inferiori alla Juventus è lesa maestà a Napoli. Non si può dire. E' come consegnare la corona al nemico senza combattere. E questo Napoli non lo tollera. E giù col fuoco delle critiche.

NAPOLI SARRI MAESTRO PROBLEMA INFERIORITA' - La verità è che se il Napoli ha perso con l'Atalanta poco c'entrano le ammissioni di inferiorità di Sarri. Indubbio che la sua politica degli ultimi tempi tenda a togliergli pressioni ed obblighi di successi - da qui anche la freddezza crescente con De Laurentiis e il recente botta e risposta attenutato in parte solo dall'assenza del presidente che di ritorno dalla Cina non sembra comunque intenzionato a faccia-a-faccia con l'allenatore – e che Sarri appaia nervoso per le troppe attenzioni sul suo Napoli (ma non era lui che a inizio stagione si sentiva offeso perchè nei pronostici pre-campionato non indicavano il Napoli favorito?) ma gli errori del tecnico non sono fuori dal campo. Non sono le sue parole il problema vero. Casomai si può discutere sulla ritrosia ad utilizzare i nuovi acquisti, sulla paura che sta metabolizzando con troppa lentezza (l'anno scorso era peggio) a cambiare qualcosa, sulla inesistente flessibilità tattica (ma qualcosa di diverso rispetto alla passata stagione piano piano si sta comunque vedendo). Non è la bandiera bianca pubblicamente alzata nei confronti della Juve – e non è detto che privatamente alla squadra vada dicendo le stesse cose, anzi – l'handicap del Napoli. Che, sia detto con chiarezza, è inferiore alla Juventus. Anche in virtù del doppio binario con la Champions League che toglie energie fisiche e mentali. Oggi – e probabilmente fino a Napoli-Roma dopo la sosta – va di moda sparare sul tecnico, ma si può star certi che se gli azzurri batteranno la Roma Sarri tornerà profeta e maestro. Per quasi tutti.

Fabrizio Piccolo