Napoli è crisi nera

Tre prove fanno un indizio. Forse qualcosa in più nel caso del Napoli. La crisi è ufficialmente aperta dopo la sconfitta di Champions contro il Besiktas che rischia di gettare alle ortiche quanto di buono fatto finora. Così come in campionato i due ko di fila con Atalanta e Roma. Ma dove sono i motivi della crisi? Possibile che sia solo colpa dell'infortunio di Milik? Dove cominciano le responsabilità di Sarri?

NAPOLI, LA CRISI è REALE - In questo momento è la squadra tutta ad avere un calo, fisico e mentale. A cominciare dal suo stesso allenatore che ha peccato nella gestione del "non" turnover finora ritrovandosi da una parte, i titolari, giocatori spompati e dall'altra, le riserve, giocatori non pronti alla prova del campo. A centrocampo da notare il periodo negativo di Jorginho. E poi la difesa era già finita dietro la lavagna contro i giallorossi, si sente l'assenza di Albiol: Maksimovic e Chiriches non si sono dimostrati al suo livello. E Koulibaly non sembra essere quello dello scorso anno, forse disturbato dalle avance estive della Premier League prima di essere convinto a restare. 

NAPOLI, INSIGNE A PICCO - Tutti si sono concentrati su Gabbiadini che perlomeno ha ritrovato il gol. Ma l'involuzione vera è quella di Insigne che uscito tra i fischi di tutto il San Paolo non ha trattenuto le lacrime. Il rigore sbagliato è l'apice di un periodo nero. E sempre a proposito di reparto offensivo, che fine ha fatto Giaccherini? Perchè Sarri fa fatica a coinvolgere tutta la rosa dopo essersi lamentato, direttamente o indirettamente, della mancanza di scelta lo scorso anno tirando in ballo il famoso fatturato e la panchina lunga di altre squadre? Alle porte in campionato Crotone ed Empoli sembrano messe apposta dal calendario per far risollevare classifica e morale azzurro. Ma occhio ad altri scivoloni, potrebbe essere pericoloso.

Luca Fusco