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Gattuso: Messi esempio per i bimbi, Insigne impari a fare il capitano

24/02/2020 11:44

Gattuso: Messi esempio per i bimbi, Insigne impari a fare il capitano |  Sport e Vai

Annusa l'aria di Champions, Gattuso. Fino a ieri parlava spesso di "annusare il pericolo", ora il tecnico del Napoli si presenta al suo debutto da allenatore in Champions con umiltà: "Devo ringraziare la squadra ed Ancelotti perché io non ho fatto nulla per portarli agli ottavi. C'è grande preoccupazione perché da quando è arrivato Setièn la squadra è migliorata, ora conquistano la palla in 6 secondi e non in 12 come prima. Rischiamo grosso". Di fianco a lui in conferenza c'è Insigne, cui dedica belle parole: "Non ha una grande fisicità ma oltre alla classe è fortissimo, intelligente tatticamente, deve solo migliorare da capitano ed essere coerente sempre in quello che fa. Deve farsi sentire, non parlare sempre ma parlare all'anima quando lo fa. Mi ha sorpreso per la sua intelligenza in campo, apprende subito". Il tecnico azzurro torna poi sulla partita di domani: "Voglio vedere una squadra che gioca con la testa alta, senza paura, che se la gioca fino alla fine. Messi? Ho letto di gabbie, marcature a uomo ma noi dobbiamo fare una gara collettiva. Non c'è solo Messi, è il più grande giocatore per come ha vissuto la sua carriera, un esempio per i bambini, mai una parola fuori posto. In campo fa poi robe che vedo fare solo alla playstation. Maradona? Lui è il Dio del calcio, l'ho visto solo in Dvd e mai allo stadio, mi sono perso qualcosa di meraviglioso, ma so che campione sia stato. Ora vedo fare a Messi le cose che faceva Maradona". Gattuso poi rivela: "Stamani dopo il caffè ho pensato a tutto quello che ho fatto da allenatore, a tutti i sacrifici fatti da me e dal mio staff per arrivare a giocare una partita così importante dopo Pisa, Palermo, il Milan e tutta la mia carriera da tecnico". Dopo una bacchettata ai suoi ("Non voglio vedere una squadra che si lamenta, che se si sbaglia qualcosa inizia a fare il vigile per indicare dove andare e dove mettersi a giocare") Gattuso si sofferma su Fabian Ruiz: "Dicevo che doveva mettere forza nelle gambe ma che tecnicamente era forte, forte, dobbiamo sempre metterci a disposizione l'uno dell'altro".  E' più facile preparare le gare da giocatore o allenatore? "Nettamente più difficile oggi. Col Barcellona negli ultimi anni quando finiva la gara ci dicevamo 'noi facciamo un altro sport', avevamo vinto anche tanto, ma facevamo tante corse e Xavi e compagni non te la facevano prendere, per 4-5 giorni dicevi ma come facciamo a giocare a calcio, quegli anni portò qualcosa di nuovo". Dalla Spagna chiedono su Lozano ma l'allenatore azzurro svicola ("Sto facendo delle scelte, si deve far trovare pronto. Non è l'unico che non gioca. Deve lavorare e farsi trovare pronto. Oggi faccio delle scelte, cerco altre caratteristiche, per questo non sta trovando spazio") poi ripete: "Non dobbiamo pensare a quante partite hanno sbagliato quest'anno, dobbiamo pensare che di fronte abbiamo una squadra di marziani. Con Setièn sto rivedendo il Barca di due anni fa, che come perde palla va a riconquistarla e quello che mi sorprende di più non è solo il palleggio: se vuoi fare pressione alta ti trovi 11 giocatori, compreso il portiere che palleggia, è un playmaker. Mi impressiona come attaccano lo spazio e come riescono a far male anche col palleggio".


Tags: barcellona napoli gattuso

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