Ancelotti compie 59 anni, a Napoli la sfida della maturità

Da calciatore ha bruciato le tappe: l'esordio in A a 20 anni alla Roma, l'esordio (con gol) in nazionale a neanche 22 anni, il primo scudetto a 24 anni sempre con i giallorossi, poi l'epopea al Milan dove ha vinto tutto. Da allenatore, dopo la promozione in A con la Reggiana subito, ha dovuto sudare un po' per alzare la prima coppa ma dopo la Champions del 2002 col Milan non s'è più fermato, vincendo tutto e in tutte le nazioni dove ha allenato (Inghilterra, Spagna, Francia e Germania). Oggi Carlo Ancelotti compie 59 anni e sta per iniziare la sfida più complessa nel pieno della sua maturità: vincere a Napoli. Il presidente De Laurentiis gli ha twittato auguri sinceri (“Caro Carlo, i miei auguri più sentiti ! Sono certo che la nostra sarà una frequentazione ricca di qualità umane e professionali. Buon compleanno. Aurelio”), e anche il Milan si è unito agli auguri. Lui è da tempo che non parla. Qualche intervista dopo l'esonero col Bayern, poi poche sillabe al momento della firma con gli azzurri e viaggi. In Francia, in Canada dove si trova ora a rilassarsi ma anche a studiare, attaccato al telefonino per chiamare giocatori, per sentire il patron e Giuntoli, per concordare le mosse in attesa del 9 luglio quando verrà presentato ufficialmente prima del ritiro del Napoli a Dimaro. L'avventura ha i suoi pro e i suoi contro: dopo anni in cui ha diretto i club più forti, ricchi e importanti del mondo è chiaro che Napoli è un passo indietro sotto il profilo di infrastrutture, fatturato e disponibilità ma proprio per questo è ancora più affascinante la scommessa. Si vive anche di stimoli e motivazioni e se sei Carlo Ancelotti che hai vinto Champions e titoli ovunque, che c'è di più avvincente che far diventare Napoli un polo internazionale?