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Serafini spiega perché gli arbitri possono maltrattare il Milan

28/02/2020 08:30

Serafini spiega perché gli arbitri possono maltrattare il Milan |  Sport e Vai

Si sta lamentando invano degli arbitraggi il Milan e il motivo dell'accanimento nei confronti dei rossoneri da parte dei fischietti prova a spiegarlo Luca Serafini su Milannews. Questi i passaggi principali: "Da sempre gli arbitri (non solo in Italia) fanno andare le partite come vogliono loro perché sono pressati e condizionati: dal Palazzo, dall'ambiente, da chi grida più forte (Commisso lo ha capito presto), dal lignaggio di un club o dell'altro, dal vento che tira. Il vento che tira al Milan è di tempesta interna e di leggera brezza all'esterno. Il signorile, elegante post-berlusconismo milanista non infastidisce né il Palazzo né i Media.

Io non pretendo di dare lezioni al primo Fondo mondiale, Elliott. Penso però che l'azienda calcio, l'azienda calcio italiana e il Milan Ac siano qualcosa di molto specifico da gestire.  ci vogliono un direttore generale preparato (che parli e capisca prima di tutto l'italiano oltre ad altre lingue straniere, e frequenti assiduamente uffici e palazzi, oltre che Milanello e San Siro...) e che conosca a fondo la realtà Italia-Milan; un direttore sportivo (che abbia un budget e ne disponga di concerto con la società, rispetto alle opportunità e ovviamente alla quadratura dei conti); un allenatore che sposi in toto la linea e sappia cos'è il Milan, perché la storia sono anche il presente e il futuro. Da questa base dirigenziale (la "Società"), si dovrebbe partire in direzione della continuità. La continuità è l'essenza della crescita. 

Il problema sorge quando dalla testa ai piedi, si arriva ai piedi. E quelli, con rispetto, li conoscono infinitamente di più Maldini e Boban di qualsiasi altro manager angloamericano. I piedi sottintendono la conoscenza di un campione per il talento, la personalità, il carattere. Stadio o non stadio, se il Fondo Elliott continua a puntare le sue fiches (solo) su Ivan Gazidis, senza prestare attenzione a ciò che serve a una squadra per tornare grande, significa che siamo alla viglia dell'ennesimo ribaltone. Dunque proseguirà la nullità nel peso specifico sportivo e politico nel calcio che conta. Per molti anni ancora. In quel caso la partita più importante continueranno a giocarla i tifosi, stremati e furibondi da ormai troppo tempo. 


Tags: milan maldini ivan gazidis

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