L'Inter non vince più ma è ancora lì: il tesoretto però è finito...

Che questa Inter tornata ad essere incapace di segnare e quindi di vincere sia ancora in piena corsa per un posto in Champions fa quasi sensazione. Ora si potranno apprezzare meglio i risultati dell'andata, ma il tesoretto è davvero finito. Nel rush finale per agganciare il terzo o quarto posto utile per non fallire quello che – al di là di ogni dichiarazione possibile – era il vero obiettivo stagionale servirà un'altra squadra. E serviranno quei gol che se non fanno Icardi e Perisic non arrivano da nessuna parte. Spalletti le sta provando tutte, anche tatticamente, per trovare nuove soluzioni ma se a 7 giornate dalla fine resta il dato che il gol continua ad essere proprietà privata di Maurito e in subordine del croato, difficile pensare che le cose possano cambiare all'improvviso. Lo 0-0 con l'Atalanta lascia l'Inter nel limbo della speranza, con la complicità del derby Lazio-Roma che impedisce la fuga di entrambe. Il tecnico nerazzurro si è detto soddisfatto del nuovo assetto (“ci lascia Perisic e Rafinha più vicini alla porta, poi sui quinti giocando 4-2-3-1 o ci arrivi con la punta o con il terzino, e sono scalate importanti”) ha difeso Icardi ("Se c'è qualcosa che dovevamo di più era una vittoria, non i tocchi di palla di Icardi. Icardi non è quel calciatore velocissimo che ha la qualità innata a fare quello, è bravo in area di rigore. Dovevamo portare il gioco dentro la metà campo avversaria, ma contro l'Atalanta è difficile farlo, anche se sei squadra brava a palleggiare”) e continua a professare fiducia. Però se non cambia marcia questa Inter rischia di aver mandato all'aria una stagione nata in tutt'altra maniera. Martedì c'è il Cagliari che deve rappresentare il primo scalino della risalita, altrimenti ogni considerazione rimarrà nel cestino delle buone intenzioni.