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Napoli, Mata non vuol lasciare il Chelsea: Convincerò Mou

02/11/2013 09:45

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Benitez l’aveva indicato come un tassello prezioso che sul calciomercato avrebbe potuto arricchire di talento il reparto offensivo del suo Napoli. Per il tecnico azzurro Mata sarebbe stata la soluzione ideale al dilemma del vice-Higuain: non si può prendere un altro centravanti perché c’è Zapata da far crescere? Poco male, prendiamo un altro trequartista offensivo e va bene lo stesso. Mata avrebbe fatto al caso del Napoli per tante ragioni: è spagnolo, e non avrebbe problemi di inserimento anche arrivando a gennaio in una squadra che dalla Spagna ha preso la sua spina dorsale – da Reina ad Albiol fino a Callejon – è tatticamente duttile e ipoteticamente inseribile in uno qualsiasi dei tre ruoli alle spalle della prima punta e in più Benitez lo conosce benissimo, avendolo allenato con reciproca soddisfazione lo scorso anno al Chelsea. E se Mata con Benitez e prima ancora con Di Matteo era un fenomeno, ora che è arrivato Mourinho è cominciato un momento difficile. E’ cambiato tutto per lui in due mesi, con tanta panchina e troppi rimproveri.

VITA DURA CON MOU. Lo Special One ha messo in discussione il suo lavoro senza palla e gli ha chiesto di cambiare il suo modo di giocare per essere più funzionale al suo Chelsea. Ce n’era abbastanza per tentare di prenderlo a gennaio ma Mata non sembra intenzionato ad arrendersi. In un’intervista esclusiva al Mirror il giocatore, tornato protagonista con un gran gol all’Arsenal, si dice intenzionato a voler migliorare a Londra. Altri forse al suo posto avrebbero cominciato a frignare e a lamentarsi del tecnico. Non lui. Che ha accettato a testa bassa l’esclusione dalla prima squadra e si è messo a lavorare il doppio. Ed è convinto che la prova di martedì possa essere il punto di svolta: “Ho solo fatto quel che ho fatto sempre nella mia carriera, sono stato sempre una persona positiva. Il mio dovere è dare tutto in allenamento, così posso andare a letto con la coscienza tranquilla e sereno con me stesso. Facevo così anche prima: per migliorarmi provavo a difendere e ad attaccare sempre meglio. Per esempio mi sto allenando molto col piede destro per migliorarlo e penso si sia visto. In campo provo a realizzare qualcosa prima che il difensore arrivi a pensarlo, ho fame di migliorare in tutto”.

IL FUTURO. L’unica apertura ad un suo possibile addio al Chelsea, che potrebbe far sperare i tifosi azzurri, arriva in un passaggio successivo: “Non ho mai pensato al mio futuro. L’unica cosa cui penso è aiutare la squadra, rispettando tutti i miei compagni senza essere mai egoisti. E’ chiaro che se in un  team ci sono 24 giocatori, tutti vogliono giocare. Ma se vai in panchina non si possono fare cose che influenzano negativamente il resto della squadra. Io rispetto i miei compagni, sono stati molto carini con me nei momenti difficili ma non penso a cosa succederà a gennaio. Il mio futuro è la prossima partita”. Anche i tifosi premono perché resti e lui non è insensibile al fascino della curva dei blues: “Mi fanno sentire orgoglioso e gli sono grato, mi sono sempre stati vicini. Mi aiutano in ogni modo, sui social network, per strada, allo stadio: dimostrano ogni volta il loro affetto nei miei confronti”.

Stefano Grandi

 


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