Higuain separato in casa, ma chi prenderà il suo posto?

Manca il terzo indizio ma la prova è come se ci fosse. Le parole vaghe dette prima da Nedved e poi da John Elkann sul futuro di Higuain (“vediamo dopo i Mondiali”) sono quasi una conferma sulla rottura dei rapporti con il Pipita. Che sia una scelta tecnica, dovuta al fatto che ci si aspettava di più in termini di gol ma non solo (in alcune partite decisive l'argentino non è stato all'altezza della sua fama), che sia una maniera di rientrare in parte del forte investimento fatto o che sia davvero l'esito di uno screzio con Allegri la sostanza non cambia. Higuain rischia seriamente di non far più parte del progetto bianconero per il prossimo anno. Si sa che piace in Premier (Chelsea in testa), che potrebbe rientrare in uno scambio con l'Inter ma al di là del futuro suo il punto interrogativo è chi prenderà il suo posto. Con tutti i suoi limiti caratteriali Higuain è uno dei pochi veri top-player in attacco, centravanti vero, dotato di tecnica sopraffina, intelligenza calcistica e colpi da campione. Prenderne uno dello stesso livello o addirittura superiore non è semplice. Circolano i nomi di Alvaro Edinson Cavani del Psg e Anthony Martial del Manchester United, ma se il Matador non farebbe rimpiangere il Pipita, il livello di Martial (e il bottino di gol che porterebbe in dote) sarebbe assai inferiore. E lo stesso discorso vale anche per Morata. A meno che non prenda davvero piede lo scambio con Icardi (con conguaglio forte a favore dell'Inter) la strategia della Juventus potrebbe essere diversa allora: prendere un altro attaccante forte, anche se non dello spessore di Higuain, e puntare forte su un top-player a centrocampo (Milinkovic-Savic). Aspettare il Mondiale però potrebbe paralizzare i movimenti più importanti per più di un mese, più facile quindi che quelle risposte di Nedved ed Elkann fossero una maniera per prendere tempo.

Stefano Grandi