Calciomercato Napoli, Benitez: Campionato prioritario, Mesto rinnoverà

Potrebbe gonfiare il petto dopo due vittorie pesanti con Milan e Roma che hanno allontanato critiche e fantasmi, potrebbe ricordare che dal calciomercato di gennaio sognava innesti più incisivi, potrebbe togliersi parecchi sassolini dalle scarpe ma se facesse così non sarebbe Benitez. L’allenatore del Napoli non perde la misura, contenuto nelle sconfitte come dopo le vittorie. Anche perché aspetta la prova del nove domani col Sassuolo per sfatare l’ultimo tabù, quello del Napoli che vola solo quando le motivazioni sono alte. Dimenticata la coppa Italia, messa in un cantuccio per il momento l’Europa League che riprende giovedì con la trasferta gallese contro lo Swansea: “Il campionato avrà sempre la precedenza sulle altre competizioni. Vogliamo arrivare di nuovo in Champions. Ho esperienza in Europa League, sono tante partite e difficilissime”. Allontana ogni pensiero esterno, il tecnico spagnolo, dalle parole di Mazzarri su De Laurentiis “innamorato di lui” (“Mi concentro esclusivamente sul mio lavoro") all’ipotesi di Maradona ambasciatore azzurro nel mondo ("Non è questo il mio lavoro, io faccio l'allenatore. E' un mito, soprattutto qua, ma oggi la cosa più importante è parlare della gara di domani. Lo conobbi a Liverpool"), conta solo il Sassuolo che all’andata strappò un punto al San Paolo: "Il calcio è uno sporti diverso da tutti gli altri, può succedere qualsiasi cosa. L'atteggiamento che vedrete sarà quello giusto, ho lavorato su questo per tutta la settimana. Ogni partita è diversa dalle altre. Contro l'Udinese, col Bologna e Atalanta abbiamo sofferto. Lavorano bene sulla fase difensiva. La chiave sarà la mentalità e la concentrazione della squadra. Ho visto le statistiche delle squadre nei primi 15' minuti. Il nostro approccio non è sempre lo stesso, il messaggio allo spogliatoio l'ho mandato, i calciatori sanno che questa di domani sarà un'opportunità per dimostrare a tutti che vogliamo il secondo posto".

L’OBIETTIVO. La caccia alla Roma è partita, non saranno ammessi più errori di sufficienza e distrazione: "Sono soddisfatto di ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Se battiamo il Sassuolo la squadra andrà a Swansea con più fiducia. Dobbiamo continuare così e vedremo dove arriveremo. Una squadra che fa tre reti alla Roma dimostra di avere qualità, intensità e di essere in un buono stato di forma fisica. Sempre si può migliorare, l'allenatore è eternamente insoddisfatto. Contro la Roma abbiamo fatto bene sia in difesa che in attacco, ma possiamo ancora migliorare. Credo che se facciamo il bilancio di tutto ciò che abbiamo fatto sarebbe del tutto positivo". Molto lucida l’analisi sui tre nuovi acquisti: "Per Henrique ci vorrà del tempo. Jorginho conosceva il campionato italiano e ha giocato subito. Ghoulam ha assaggiato a Bergamo il nostro torneo, ma per Henrique ci sarà tempo. Adesso si allena con normalità, l’ho fatto esordire al San Paolo per dargli fiducia ma non è al 100%”.

LA SORPRESA. Arriva anche una rivelazione di mercato e riguarda Mesto, che tra meno di un mese tornerà disponibile dopo l’infortunio: “Tempo fa ho avuto una riunione con Bigon e gli abbiamo offerto un nuovo contratto. La prossima settimana arriverà l'ufficialità, adesso è vicino al rientro in campo. E' un professionista al 110%, lavora tantissimo". Un elogio speciale va a Callejon, che si può definire una scommessa vinta da Benitez: "Quando ne parlai con Bigon all'inizio si sapeva che era un buon giocatore, ma io conoscevo la sua mentalità. Anche la nazionale spagnola lo sta seguendo parecchio, fa tanti gol e sarebbe utile a qualsiasi squadra". Infine il messaggio di battaglia, il calendario autorizza sogni proibiti: "Adesso è giunta l'ora di migliorare ciò che abbiamo sbagliato nelle scorse settimane. Contro l'Atalanta abbiamo perso meritatamente, tante cose non le abbiamo fatte bene. La partita col Sassuolo è quella più importante perchè vogliamo dimostrare che la squadra crede ancora al secondo posto. La squadra mi ascolta, adesso dobbiamo dimostrare di essere maturi".

Stefano Grandi