Calciomercato Milan: Ora Seedorf rischia, Galliani vuole Inzaghi

Doveva essere il punto fermo da cui far partire la rinascita e le mosse di calciomercato per la prossima stagione, rischia di essere il primo epurato del Milan di una lunga lista. Un paradosso per Clarence Seedorf: messia annunciato prima, chiamato a risollevare la baracca in anticipo poi per sostituire Allegri e ora possibile capro espiatorio di giochi di potere. L’olandese sta ottenendo risultati, positivi, è reduce da 4 vittorie di fila, ha riportato la squadra in zona Europa League ma potrebbe essere già ai titoli di coda della sua effimera esperienza sulla panchina rossonera. La fiamma che ha fatto ravvivare un fuoco che covava evidentemente sotto la cenere è stata la polemica legata all’impiego di Montolivo col Catania. Seedorf lo aveva escluso dalla formazione iniziale, salvo poi fare retromarcia pare su suggerimento di Galliani. Gli spifferi e le voci che sono venute fuori non sono piaciute al tecnico che ha mandato messaggi neanche tanto criptati alla società. Era attesa per ieri una replica di Galliani che però ha preferito non presenziare ad evento di marketing in cui era atteso, a conferma di una frizione tuttora in essere. Seedorf è stata una scelta di Berlusconi, fosse stato per l’ad avrebbe tenuto Allegri fino a fine stagione per poi puntare su altri cavalli, ma ora è in atto un vero e proprio braccio di ferro. Se la posizione di Galliani fino a qualche mese fa sembrava fortemente in bilico, dopo gli attriti con Barbara Berlusconi, ora che gli sono stati restituiti i pieni poteri sulla squadra vuol fare di testa sua. E con una persona di carattere come Seedorf sono scoppiate presto le scintille: o si fa chiarezza subito o l’epilogo appare scontato a prescindere dall’eventuale qualificazione in Europa League. Galliani avrebbe già deciso di puntare su Pippo Inzaghi, attuale allenatore della Primavera, con Donadoni o Spalletti come alternative. Oggi intanto ci sarà l’assemblea dei soci in cui Galliani e Barbara Berlusconi chiederanno - come informa Milano Finanza - il voto favorevole a un documento contabile che presenterà una perdita, a livello consolidato, vicina ai 15 milioni mente l’esercizio in corso presenterà un rosso anche superiore.

Stefano Grandi