Tonelli in Primavera: Rog, Ounas, Mario Rui e la lista degli acquisti inutilizzati

“Non si può allenare con questo calendario folle, è impossibile, bisognerebbe sempre dire ai presidenti di comprare, comprare, comprare”. Lo sfogo di Sarri dopo il ko in Champions contro lo Shakhtar è la sintesi del pensiero di sempre del tecnico del Napoli, che non da oggi ha intrapreso una battaglia con i mulini a vento per polemizzare contro un calendario fitto di impegni che gli impedirebbe di allenare al meglio. Un problema peraltro che avrebbero tutti gli allenatori di un centinaio di club in Europa. Ma davvero è quello il problema del Napoli? Ovvero che il presidente compra poco? La verità è che negli ultimi due anni e mezzo tutti gli acquisti sotto la gestione Sarri sono stati utilizzati pochissimo o nulla, fatto salvi Hjsay, fedelissimo dell'allenatore ex Empoli e schierato praticamente sempre anche a costo di mortificare Maggio, e Allan. Parlano i numeri: nella prima stagione di Sarri oltre a Reina tornato all'ovile e a Allan e Hysaj preso dall'Empoli sono arrivati Valdifiori, Chalobah, Chiriches ed El Kaddouri tornato dal prestito. L'anno successivo in campagna acquisti il Napoli ha speso (i famosi soldi di Higuain) per Maksimovic, Tonelli, Rog, Giaccherini, Diawara, Milik e Zielinski e infine quest'anno per Ounas e Mario Rui (mentre nello stesso periodo andavano via i Gabbiadini e gli Strinic, stanchi di non giocare mai). Sarri si difende affermando che Zielinski gioca tanto ed in effetti il polacco (anche se fuori ruolo, non è un mediano) ha trovato gradatamente sempre più spazio ma se si considerano i minutaggi di tutti gli acquisti di questi tre anni la risposta è sorprendentemente bassa. Ed oggi le cose non sono cambiate: Tonelli domani farà parte della...Primavera che giocherà col Chievo, Rog è da un anno e mezzo un oggetto misterioso, Giaccherini non gioca mai, Maksimovic neanche, gli ultimi arrivati Ounas e Mario Rui per ora sono figuranti a volte neanche convocati. Comprare, comprare, comprare a che pro se poi non giocano? E regge relativamente anche l'alibi del tempo che serve per assorbire schemi e moduli. Il Napoli attuale nacque in tre giorni, se si ha buona memoria. Quando la squadra, con Reina in testa, chiese a Sarri di abiurare il 4-3-1-2 (quello con Insigne trequartista e la mortificazione di Callejon, Insigne e Mertens) per passare al 4-3-3. Da un giorno all'altro il brutto anatroccolo si trasformò in cigno e iniziò una cavalcata che – tra alti e bassi – dura ancora. Col Benevento domani si potrebbe vedere qualcuno di questi volti (poco) noti, almeno così dicono i rumours che ipotizzano un maxiturnover, ma sarà davvero così?

Fabrizio Piccolo