Spalletti: Resto alla Roma solo se si punta allo scudetto

"Totti è uno dei calciatori più importanti a disposizione, ma ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte diverse. Sono venuto ad allenare la Roma e devo far vedere che gestisco il ruolo in modo corretto. Lui viene fuori da un periodo di infortuni, ora si sta allenando bene. C'è stato un malinteso, è dispiaciuto ad entrambi ma ora è tutto a posto". Luciano Spalletti ribadisce il suo pensiero sul capitano della Roma. Il tecnico giallorosso, a Radio anch'io su Radio1, dice:: "Ora parlerà con il presidente e credo che debba ascoltare il suo cuore. Io non interferirò per nulla e se servirà sarò al suo fianco per un confronto. Più grandi calciatori e leader ci sono, più forti siamo quando affrontiamo le grandi squadre". Poi Spalletti analizza le 6 vittorie di fila che hanno riproietatto la Roma in alto: "In generale le vittorie viziano, nella nostra squadra c'è sempre moltissimo entuisiasmo intorno ai calciatori. Quando si fanno 2-3 risultati si rischia di perdere quella solidità che ancora non abbiamo. Questo differenzia un vincitore da un ipotetico vincitore: quello che riesce a mantenere nel tempo un ordine e che sa che il giorno dopo la vittoria ci sono ancora più insidie", ha aggiunto. "Ora bisogna restare sul pezzo, lavorare con serietà tutti i giorni e avere sempre qulcosa di nuovo: è importante che i ragazzi vedano quanto è fondamentale fare le cose per bene". Dopo un passaggio su El Shaarawy ("El Shaarawy è un talento, ha qualità tecniche estese e velocità. Può risolvere le azioni da solo, poi è un bravo ragazzo") un messaggio preciso alla società: "Se resto alla Roma voglio avere la possibilità di lottare per lo scudetto. Dobbiamo accettare tutti i risultati, ma dobbiamo avere le caratteristiche per lottare con tutti".