Spalletti: Babbo Natale non ci porterà altri giocatori, questi siamo e va bene

E' bastato un pari poco esaltante a Bologna dopo quattro vittorie di fila per rimettere tutto in discussione in casa Inter anche se già a Crotone c'era stata qualche avvisaglia di zoppìa. Spalletti rimette il suo disco preferito alla vigilia ed indica le cose da fare e da non fare: “Rivedendo la partita ho trovato nel secondo tempo cose fatte bene dalla mia squadra. Voglio una risposta coerente. Dobbiamo provare a vincerle tutte le partite. Che tradotto non significa vincer el scudetto. Dovviamo mantenere un equilibrio con il cervello sempre acceso, e la testa sempre pronta a reagire”. Anche domani San Siro sarà pieno con oltre 50mila spettatori: Noi abbiamo intrapreso una strada che ha stuzzicato un po’ di curiosità nei nostri sportivi. Li ringraziamo e vogliamo ripagare la loro fiducia. Conoscendo ormai i miei calciatori li ho guardati bene e sono i primi ad essere stati dispiaciuti per il risultato di Bologna. Nel dispiacere automaticamente ci metti qualcosa in più, per dare qualcosa in più nella partita successiva. Li vedo stimolati. Credo che il pubblico ha capito il nostro dispiacere perché sono tornati in massa. Io stesso sarei stato in tribuna, questa squadra mi stimola fiducia di andarla a vedere. Dobbiamo meritarci questa loro forte presenza e assorbire la loro voglia ”. Spalletti ha smesso da tempo di piangere sul mercato mancato, in particolare sul famoso trequartista d'assalto: "I calciatori insieme ai quali vogliamo far ricordare questa stagioni ai tifosi sono questi. Non sono quelli che ci porterà la Befana o Babbo Natale, sono questi. Non sappiamo cosa succederà dopo. Io mi fido di questi giocatori. Io fino all’ultimo giorno che starò qui dirò sempre la stessa cosa. E’ quello in cui credo L'idea è lasciare una traccia di questa Inter. Il Napoli lo ha già fatto indipendentemente dalla vittoria. Ho scelto dei miei calciatori e sono stato felice che a un certo punto il mercato fosse finito. Ora dritto per la mia squadra. . Il trequartista? Potrei anche invertirlo da vertice alto a vertice basso essendo quasi tutti centrocampisti, il trequartista che riceve spalle alla porta non c'è. Voglio sentire il suono della palla quando questa viaggia bene. Se la teniamo di più crescono le possibilità di scatenare le qualità di Joao Mario”. Sulla formazione però poche indicazioni: “Ranocchia, Brozovic ed Eder? Diciamo che tra questi ci può essere chi gioca”. Sulla carta tra Genoa e Benevento potrebbero esserci sei punti da prendere ma Spalletti non vuole questo obbligo: “Obbligo è quello di fare la partita e di prendere campo con la linea difensiva. E tanto altro ancora. Tutto diventa una conseguenza di quelli che sono i comportamenti”.

Stefano Grandi