Ronaldo proposto prima al Napoli che alla Juve, ecco che vuol dire

La rivelazione fatta da De Laurentiis, che ha detto che già a maggio Jorge Mendes aveva proposto al Napoli Cristiano Ronaldo, desideroso di lasciare il Real Madrid, ha sorpreso non poco. Che il patron azzurro, dopo essersi fatto due conti (i pro: indotto assicurato anche dalle amichevoli oltre che dal marketing, probabili introiti superiori dall'Uefa visto che far strada in Europa sarebbe stato più probabile, sold out al San Paolo praticamente sempre; i contro: operazione da 350 milioni di euro che avrebbe messo a rischio il futuro stesso del club), abbia ringraziato e rifiutato è la notizia meno clamorosa. Nell'84 Ferlaino investì 12,5 miliardi di lire (con l'appoggio del Banco di Napoli) per comprare Maradona, il n.1 al mondo, ma nell'immediato non ebbe contraccolpi economici (pagò la cosa anni dopo, quando ci fu la crescita esponenziale degli ingaggi da parte di tutti gli elementi della rosa), oggi prendere il migliore di tutti non è alla portata del Napoli. Inutile sognare, oltre al fatto che ovviamente a 33 anni suonati Cr7 non sarebbe più cedibile in futuro per rientrare della spesa. La vera notizia è un'altra: e cioè che Mendes e Ronaldo abbiano pensato al Napoli, ancor prima che alla Juve, come meta per chiudere la carriera e vincere. E' questo il vero sdoganamento della dimensione del club azzurro. Solo ipotizzare che un fuoriclasse che ha vinto tutto in carriera e che guadagna intorno ai 30 milioni all'anno possa pensare al Napoli è un successo per la società partenopea. Che l'affare non si sia concretizzato è logico, che Cr7 abbia scelto Napoli è la vera sorpresa. E la certificazione che oggi il Napoli nel mondo non è considerato un club minore ma una big alla pari di Psg, Bayern e della stessa Juventus.