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Nicchi duro con Buffon: Non può minacciare l'arbitro e Agnelli ricorda Muntari?

16/04/2018 10:38

Nicchi duro con Buffon: Non può minacciare l'arbitro e Agnelli ricorda Muntari? |  Sport e Vai

“Buffon è un grandissimo campione che si avvia a una grande carriera dirigenziale e quando siamo a certi livelli bisogna stare attenti a ciò che si dice, perché ci ascoltano i bambini e i ragazzi. Io avrei difeso l'arbitro fosse successo in Italia”. Il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, torna sui fatti di Madrid parlando a Radio anch'io sport e condanna le parole del portiere della Juventus: “L'arbitro non può essere minacciato. Ci sono poi gli organismi preposti che devono giudicare i comportamenti di tutti gli atleti in campo. Se ci fosse un arbitro che dà fuori di testa all'improvviso, andrebbe sotto all'esame dell'AIA ma anche dell'organizzazione della Procura Federale. Agnelli contro Collina? Non mi posso permettere di intervenire nei confronti di un altro dirigente del calcio italiano. Agnelli non si ricorda dell'episodio di Muntari? Se all'epoca di Muntari ci fosse stato il Var, quell'errore non ci sarebbe stato. In Italia ci sono i migliori arbitri al mondo e siamo stati i primi a usare la tecnologia. Tutti gli altri ci stanno seguendo e non c'è nessuno che vuole l'interruzione dell'utilizzo del Var. Chi fa il designatore segue l'arbitro giorno dopo giorno e per ognuno arriva il momento di fare un passo in avanti, come capita esattamente per i calciatori. Collina avrà fatto le proprie valutazioni ritenendo il ragazzo all'altezza. Lo sa lui se ha fatto bene o meno. La squadra si allena tutti i giorni”. icchi poi si è espresso sulla possibilità di uno sciopero da parte degli arbitri a causa della possibilità che sta vagliando la FIGC di togliere all'AIA la possibilità di votare e di incidere col suo 2% il Presidente della Federazione: Sciopero? La cosa che sto facendo è cercare di evitarlo. Però se un giorno qualcuno arriverà al campo senza arbitri non dovrà rimanere sorpreso perché le sezioni non ce la fanno più. In Spagna, in Germania e in Inghilterra, gli arbitri fanno parte delle elezioni. Fa impressione che il Coni voglia andare contro a questo diritto per darlo ai professionisti. Perché oggi viene fuori questa storia? Perché vogliono indebolire il peso politico degli arbitri. La situazione interna è drammatica. Non ci si rende conto dei pericoli per la classe arbitrale. Le cose si aggravano. Ci si preoccupa del nostro 2% per le elezioni in sede di Federazione e non dei problemi da risolvere, è una cosa incredibile e imbarazzante. Vogliono aprire nuovamente scenari nefasti, che potrebbe dare l'inizio a una nuova Calciopoli. I Noi non vogliamo scioperare ma ci costringeranno perché i genitori non manderanno più i ragazzi ad arbitrare. 100 arbitri picchiati in un anno e qui ci si preoccupa del nostro 2% in sede di elezioni. Le famiglie non lo sopportano più, perché non si sostiene più questa situazione. Il nostro 2% a chi gioverebbe? Solo la Serie A. Mettere le mani sugli arbitri significherebbe che ognuno direbbe la sua senza fare i conti con noi, che adesso siamo autonomi. Oggi gli arbitri sono garanzia per tutti, contrariamente a quanto successo in passato”.


Tags: buffon agnelli nicchi

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