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Napoli: Sarri e quell'incompiuta, cosa manca davvero per crescere

01/05/2017 12:08

Napoli: Sarri e quell'incompiuta, cosa manca davvero per crescere |  Sport e Vai

Quando ha letto che Inter-Napoli era stata etichettata come “sfida tra incompiute” Maurizio Sarri non ci ha visto più e se l'è legata al dito. Tant'è che dopo il successo a San Siro – che ha regalato al suo Napoli il record di vittorie in trasferta in tutta la sua storia – l'ha rinfacciato a tutti a destra e a manca. Incompiuti noi? E le altre allora? Più permaloso di quel che vuol sembrare, il tecnico azzurro, che amerebbe sentire solo le dolci melodie degli elogi e lo scrosciante rumore degli applausi, ma stavolta ha ragione. Questo Napoli non è un'incompiuta anche se può crescere ancora. Come può crescere lo stesso Sarri. Se il secondo posto è tornato ad essere un obiettivo tangibile (e vale tanto, in termini di sicurezza per la Champions del prossimo anno, in termini economici e di prestigio, per non fare un passo indietro rispetto allo scorso anno e per non accorciare troppo le vacanze evitando i preliminari) e se lo scudetto è effettivamente “non programmabile”, quello che si può chiedere a società, tecnico e giocatori è di fare un ulteriore passo avanti. Non come dice Sarri con l'ausilio di un monte-ingaggi di 100 milioni di euro in più, perchè non è solo con i soldi che si vince, ma con acquisti indovinati, lavoro, capacità di cambiare tatticamente e maggiore e miglior valorizzazione della rosa. Tutti punti che potrebbero non bastare per vincere uno scudetto ma sì che consentirebbero a una squadra forte come è il Napoli di poter almeno provare a lottare. Cosa che quest'anno non è mai successa in chiave scudetto. A vincere vince una sola, ma se ha già vinto a gennaio il problema lo hanno anche le rivali.

FATTURATO MA NON SOLO - Il salto di qualità che Napoli si aspetta da Sarri e dallo staff tutto è quello di far sì che questa rosa possa dar fastidio fino alla fine nel maggior numero possibile di competizioni, senza doversi accontentare solo di un secondo posto come obiettivo massimo troppo presto. Proprio queste ultime due stagioni dimostrano che i fatturati contano sino a un certo punto e che il Napoli ha saputo battere club più ricchi: Milan e Inter di sicuro ma anche la stessa Juventus che l'anno scorso perse al San Paolo e che quest'anno ha pareggiato in campionato e perso in coppa Italia (anche se con la qualificazione in tasca). Crescere nelle coppe è un altro obbligo per gli azzurri. L'anno scorso subito fuori ai primi veri impegni sia in Europa League (con il Villarreal) che in coppa Italia (in casa con l'Inter ai quarti), quest'anno subito fuori senza mai essere veramente in corsa sia in Champions (col Real) che in coppa Italia (con la Juve). Infine il mercato: cosa manca è palese: due esterni bassi di qualità, un altro mediano di fisico, peso ed esperienza e qualche vice di qualità (per far rifiatare Callejon, ad esempio) più un'organizzazione difensiva che consenta di valorizzare al meglio l'enorme potenziale offensivo. Va da sé però che i giocatori vanno alternati con intelligenza, senza lasciarli ammuffire in panchina. Ecco cosa manca al Napoli. Se dovesse fare progressi su tutti questi settori, stia pur tranquillo Sarri che nessuno più chiamerà un'incompiuta il suo Napoli.

Fabrizio Piccolo


 


Tags: napoli scudetto sarri

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