Montella: Sorteggio coppe? Forse è la Roma che si preoccupa di noi

Da giocatore era spavaldo e coraggioso ma anche da tecnico Vincenzo Montella prima di porgere l’altra guancia ci pensa due volte. Così nel commentare il sorteggio di Europa League che vedrà la Fiorentina opposti alla Roma agli ottavi dice: "Forse sono un po' preoccupati anche loro... Noi diamo il meglio di noi quando giochiamo con disincanto, per divertirci. Questa squadra si è meritata il rispetto con le sue prestazioni, con i suoi risultati. E' un qualcosa che ci siamo conquistati. Non so se la felicità porta all'appagamento, però come allenatore non devo fare così. Sono veramente, profondamente orgoglioso di allenare questi giocatori. Anche come persone. Difficilmente ho trovato, anzi è la prima volta, un gruppo, delle persone, che si dedicano nel migliore dei modi al lavoro, alla filosofia che vogliamo dare. Dispiace affrontare un'italiana in un periodo di grandi impegni. Noi vogliamo battere la Roma e andare avanti. Se non ci riusciremo avremo la possibilità di concentrarci sugli altri impegni”. Intanto domani c’è l’Inter: "Stimo molto Mancini, abbiamo giocato anche assieme. Io ero piccolo. Da lui ho imparato che bisogna sempre migliorare le squadre. L'Inter adesso, per come la vedo io, è migliorata attraverso il gioco. Ha trovato una sua identità tattica come vuole lo stesso Mancini. Gli sta dando una continuità di risultati. Sarà una gara difficile, come anche per l'Inter. Sarà una gara da giocare, affascinante, in uno stadio bello. Sono partite che piace giocare ai giocatori. Arrivati a questo livello bisogna abituarsi a questo tipo e ritmo di gare. Ce lo siamo conquistati e dobbiamo andare avanti per continuare a migliorare". L’ultimo pensiero è per Salah, che non sta facendo rimpiangere Cuadrado: “E' arrivato molto ben allenato, non ha una storia calcistica perché è giovane e come ruolo abbiamo qualche alternativa in più. A livello tattico ha ampi margini di miglioramento. Ma non è detto che questo lo possa aiutare molto. Certi giocatori se diventato troppo tattici perdono della loro forza".

Stefano Grandi