Montella: Dirigenza da 10 ma siamo ancora tutti da scoprire

E' il primo vero test verità per il Milan. Certamente non l'ultimo ma la trasferta all'Olimpico con la Lazio è una cartina di tornasole importante per capire a che punto è arrivato il processo di crescita dei rossoneri. Diversi assenti ("Abbiamo perso Conti, è arrivato leggermente infortunato Gomez e abbiamo lasciato a casa anche lui") ma anche qualche esclusione eccellente per Montella che però non intende dare significati extra alla sfida con gli Inzaghi-boys: "E' la settima partita, anche le altre sono state impegnative. Domani affronteremo una squadra che è arrivata prima di noi, ma è una gara difficile come le altre. Noi siamo una squadra totalmente nuova, ci sono giocatori che si sono allenati pochissimo insieme. Ci sono grandissime aspettative ed ambizioni, finora abbiamo risposto nella maniera giusta. Le ambizioni reali non le conosciamo neanche noi. Siamo una squadra in divenire, la gara di domani non sarà decisiva a prescindere dal risultato, siamo una squadra ancora da scoprire". Ma che ha scoperto anche talenti inattesi, come Cutrone di cui Montella rivendica in parte la paternità: “Sta facendo benissimo, è stata una scelta mia e di questa società, che gli ha rinnovato il contratto. Abbiamo sempre creduto in lui, sappiamo che è giovane, ha bisogno del suo tempo. Può crescere ancora e chissà che non possa raggiungere livelli anche più alti". La formazione non la dà ma la fa capire. In attacco ad esempio giocherà Cutrone: “André Silva? Giocheremo ogni tre giorni, ci sarà spazio per tutti. Parlo continuamente con i calciatori. Quelli che hanno giocato di più sono Cutrone e Silva. E' arrivato Kalinic che deve trovare la condizione migliore. Sembra che Silva non giochi mai, invece ha giocato molto e fatto gol. E' un calciatore di grande talento, deve crescere, siamo qui per farlo esprimere al meglio". E poi sugli altri, partendo da Biglia: "Biglia giocherà, sono convinto ci darà una grossa mano. Per lui non sarà una partita normale ma sono convinto farà una grande partita". Ci aspettiamo tantissimo da lui, è un giocatore di tantissima intelligenza. I nuovi gradualmente si stanno inserendo tutti. Devo valutare quello che succede in settimana, col tempo portare alla massima espressione del proprio potenziale dei calciatori. Calhanoglu è un giocatore di grandissimo talento, si deve ancora adattare al nostro campionato a livello tattico, può giocare da interno o esterno d'attacco, ma avendo anche Suso avremmo troppi giocatori con la palla tra i piedi. Serve chi attacca la profondità come Borini. Sono convinto che riusciremo ad innescare le sue potenzialità. Chi gioca per Kessie? Abbiamo Bonaventura, Montolivo, Mauri, lo stesso Locatelli. Hanno caratteristiche diverse, possono sopperire. Non è detto che potremo per forza giocare a tre a centrocampo, potremmo giocare anche a due". Dopo un elogio a Fassone e Mirabelli per il mercato ("La dirigenza merita 10, ha fatto il massimo in tempi brevissimi. Ogni squadra a livello europeo per avere squadre complete ci mette tre/quattro sessioni di mercato. Potremmo dover incrementare nelle prossime sessioni ma c'è stima e ringraziamento per quanto fatto. Il Milan attuale ha messo nel sistema calcio italiano almeno un centinaio di milioni. Questa proprietà merita almeno un ringraziamento di facciata lo merita. Credo che questa proprietà meriti dei ringraziamenti") un po' di legittimo orgoglio condiviso proprio con Simone Inzaghi: “Noi e la Lazio siamo stati gli unici a togliere qualcosa alla Juve, Simone sta dimostrando di essere molto pragmatico, sa adattarsi ai propri calciatori e sa farsi voler bene. Mi sento anche in credito con lui, quando l'ho incontrato sono stato spesso fortunato. La Lazio sa giocare sia se ha campo sia se si difende, ha giocatori molto esperti, bisogna sapersi comportare in entrambi i modi".

Stefano Grandi