Mondiali, Di Maria: Svizzera debole dietro, Messi sarà capocannoniere

“La Svizzera ha buoni centrocampisti e validi attaccanti ma dietro non è molto solida, la difesa è il loro punto debole”. Intervistato da Marca Angel Di Maria presenta così Argentina-Svizzera, gara degli ottavi dei Mondiali in programma domani pomeriggio: “E’ un rivale diverso rispetto a quelli affrontati finora – dice l’ala del Real – dobbiamo crescere nel nostro gioco e non commettere errori perché a questo punto del torneo appena sbagli vai fuori. Noi stiamo crescendo di partita in partita e penso che possiamo vincere il Mondiale. Il gruppo è la nostra forza, siamo più uniti che mai e ci sentiamo forti”. Per Di Maria la “Messi-dipendenza” non è un difetto: “E’ una cosa positiva, Leo è il più forte del mondo. Quello che fa lui non lo fa nessuno e per fortuna gioca con noi. Sarà il capocannoniere del Mondiale, è in forma strepitosa e ci contagia tutti”. Finora Di Maria è rimasto ancora a secco ma mette nel mirino il suo primo gol: “Ci ho provato diverse volte, prima o poi la palla entrerà, ma conta che segnino i miei compagni. Ho sognato però di segnare, immaginandomi mia moglie e la mia famiglia sugli spalti ed io che corro ad abbracciarli. Quanto corro in campo? Tanto. Io corro sempre e non mi fermo se non quando sono sotto la doccia, do sempre il massimo e a fine gara non ho neanche la forza per parlare”. Per Di Maria non c’è una vera favorita ai Mondiali: “Non ce n’è una in particolare, nessuna nazionale nella prima fase ha giocato tre gare tutte ad altissimo livello. Germania e Olanda mi sembrano le più forti ma abbiamo visto il Brasile che è la principale favorita, stava per uscire con il Cile. Sono rimasto però sorpreso dall’eliminazione della Spagna, non lo meritavano. Spero possano prendersi una rivincita ma è una follia pensare che non abbiano più fame di vittoria. La Spagna è stata sfortunata ma questi sono gli stessi che hanno vinto due Europei e il Mondiale 4 anni fa. Non si sono annoiati di vincere, sono cose del calcio. Capitano le giornate-no e nel Mondiale si pagano care”. Stefano Grandi