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Milan, Galliani: Dopo il closing sarò solo un tifoso

08/11/2016 13:05

Milan, Galliani: Dopo il closing sarò solo un tifoso |  Sport e Vai

MILAN GALLIANI CLOSING -

Il Milan è un sogno, l'amore è eterno, non è la fine di un amore. Sono concentratissimo sul mio lavoro, fino al closing lo sarò e lo sto dimostrato. Poi resterò tifoso del Milan. L'amore non passa assolutamente". A margine della premiazione al Palazzo Giureconsulti Adriano Galliani parla dei suoi ultimi giorni da ad del Milan. Con l'ingresso dei cinesi il plenipotenziario rossonero uscirà dalla società: “Il Milan è nato il 16 dicembre del 1899, l'importante è il bene del Milan, i dirigenti passano. L'importante è che il Milan continui e che faccia bene come col presidente Berlusconi. Berlusconi lo sento sempre, tutti i giorni. E' innamorato del Milan. Trent'anni fa mi ha detto che il Milan ferisce la sfera dei sentimenti. Berlusconi è attentissimo, entrambi gioiamo quando il Milan vince, come gioivamo prima di prendere il club. Era una passione antecedente all'acquisto e anche dopo la vendita. La fede rossonera non si cambia. Amo ricordare non solo i 28 trofei ma anche i 16 secondi posti. Che sono 28/29 e 16/17 perché con la nostra gestione abbiamo conquistato un'ultima finale che è quella di Doha. Il totale fa 45. Il mio futuro? Giuro che non ci ho pensato".

MILAN GALLIANI CLOSING CHAMPIONS - Galliani lascia un Milan che a sorpresa si trova in zona Champions: "E' una buona squadra ma lo era anche l'anno scorso. Non è certamente colpa dell'allenatore. Ci sono gli anni in cui le cose vanno bene. Gli anni in cui i giocatori si separano dalle mogli, l'anno scorso è stato il record, quest'anno invece tutti d'amore e d'accordo. In trent'anni credo di aver capito i meccanismi come la religione. Ci sono gli anni dove ci sono i misteri gaudiosi e quelli dolorosi. Quest'anno sembra un mistero gaudioso. E' difficile riuscire a ritornare in cima all'Europa, speriamo, ma è molto difficile competere con club come il Barcellona e il Real".

MILAN GALLIANI CLOSING LAPADULA - Con la convocazione di Lapadula ci sono sei milanisti in nazionale: “Lapadula giocava a Teramo fino al 30 giugno 2015 e al primo gol viene chiamato in Nazionale. Il ragazzo non ci credeva, era a Torino ed è partito come un razzo. Ha una cattiveria agonistica che non ha eguali negli altri 27 giocatori del Milan. Rincorre chiunque, anche a Milanello tra i vialetti. Ha una ferocia agonistica che raramente ho trovato in questi trent'anni. Con la volontà si può fare tanto e lui ce l'ha di ferro. Se Montolivo non si fosse fatto male ci sarebbe stato anche lui e vi dò un'anticipazione. Ho parlato col ct e credo nei prossimi stage dovrebbe essere chiamato anche Calabria se guarirà dal suo problema. Poi ne abbiamo due con l'Under 19, Locatelli e Plizzari. La politica voluta dal presidente Berlusconi dei giovani italiani mi sembra che stia dando dei bei frutti".

Stefano Grandi


Tags: milan GALLIANI Lapadula

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