20/05/2020 13:47
Era il maggio del 1998, una delle tante finali di Champions rimaste indigeste alla Juventus. Si giocava contro il Real Madrid e decise un gol in posizione assai dubbia di Pedrag Mijatovic. Proprio l'ex attaccante dei blancos ricorda a Marca quella partita: “E’ normale, chi perde ha il diritto di essere arrabbiato, ma la situazione per me è molto chiara. Dico sempre che non è fuorigioco e lo si capisce anche dalla reazione dei giocatori della Juve. Noi che abbiamo giocato tante partite contro squadre italiane, sappiamo come sono fatti, protestano per ogni cosa, chiedono il fuorigioco anche quando non c’è. Allora nessuno alzò la mano per chiedere il fuorigioco. Ad un certo punto qualcuno, penso Pessotto, si rivolge all’arbitro e in quel preciso momento si rende conto che la rete è regolare. E’ vero che non c’è un’immagine chiara, ma sono convinto della bontà della mia posizione. Lo sono io, lo siamo noi, lo sono loro e anche l’arbitro. Nessuno protestò, per me la chiave è questa”.