Mihajlovic al contrattacco: “Su di me assurdi moralismi”

Sinisa Mihajlovic ha sconfitto anche il Covid19. L’allenatore del Bologna ha raccontato in una intervista alla Gazzetta dello Sport anche questa battaglia: “Non sono un supereroe della Marvel - racconta - e non mi parli di film che in 15 giorni ne avrò visti 50, chiuso da solo in camera per la quarantena. Lasciamo da parte eroi e personaggi di fantasia. Io sono solo un uomo con un carattere forte e un fisico molto resistente. Un po’ fuori dal comune forse, quello sì. Dopo quello che ho passato da luglio a gennaio nei sei mesi di lotta quotidiana contro la leucemia, con tre ricoveri, altrettanti cicli di chemio e un trapianto di midollo, il Covid è stato come bere un bicchiere d’acqua. Anche perché sono totalmente asintomatico, non mi sono accorto di nulla. Ma questo significa che la malattia non esista. Non faccio parte dei negazionismi o di chi sostiene che sia solo una influenza o anche meno”. 

Le polemiche

Il tecnico del Bologna torna anche sulle polemiche che lo hanno investito personalmente accusandolo di non aver preso le giuste precauzioni: “Sono tutte stupidaggini che hanno ferito molto la mia famiglia. Sono fortunato a non avere profili social e a non passare il mio tempo in questo modo. Però non si possono ricevere badilate di fango senza replicare. Sono andato in vacanza come ogni estate in Sardegna dopo la fine del campionato. Ho una casa lì da più di 20 anni. L’isola era Covid free in quel momento, neanche un contagiato. Non vedevo la mia famiglia da due mesi, l’ho raggiunta per riabbracciarla. Ho preso tutte le precauzioni che dovevo prendere. Mettevo la mascherina quando andavo in un locale, un bar, un supermercato o un ristorante. In spiaggia non sono sceso quasi mai, o affittavo la barca o restavo in piscina. Non sono mai andato in discoteca. Non lo facevo da giovane figurarsi a 51 anni”.