Mercato sbagliato o Montella inadeguato? Quale è il problema del Milan?

All'ennesimo ko nello scontro diretto (anche se a questo punto è improprio definirlo tale) il Milan si interroga sul presente ancor più che sul futuro. Anche se le due cose sono collegate, perchè le esposizioni da saldare e il mercato che sarà sono strettamente legati al piazzamento in questo campionato. Non solo la classifica piange, è la consapevolezza di non essere in grado di lottare con le prime a deprimere. E' a rischio anche la qualificazione all'Europa League e nonostante le rassicurazioni di Montella, che assicura di aver visto la sua squadra sempre centrata e alla pari con le altre, è proprio la differenza di rendimento a preoccupare. I nuovi stanno deludendo, è un fatto: da Biglia, sempre meno a suo agio, a Kalinic che non segna quanto si sperava. Da Calhanoglu a Kessie, partito bene ma sempre più in calo, fino allo stesso Bonucci che finora è l'ombra del campione ammirato alla Juventus, appare chiaro che c'è qualcosa che non funziona. Eppure sono stati spesi 200 milioni. E ovviamente sul banco degli imputati ci va anche Montella. L'allenatore chiede tempo ed è normale che sia così ma i progressi non si vedono. Colpa di un mercato sbagliato e quindi della dirigenza o del tecnico? Ieri come sempre Montella, Fassone e Mirabelli si sono radunati per analizzare insieme la partita. In questo caso però la riunione è stata più lunga del solito: i tre sono usciti alle 22.20 da San Siro, quasi 2 ore e mezza dopo la fine del match. Adesso serve non sbagliare più. Da qui a fine dicembre (Napoli a parte) l'allenatore rossonero ha una missione: battere Sassuolo, Torino, Benevento, Bologna, Verona, Atalanta e Fiorentina. Per la dirigenza si tratta di sfide alla portata del Milan. Se è vero che la crescita c’è, va tradotta in punti. Il futuro di Montella si gioca ora, ma anche i dirigenti sono sotto esame. In ballo c'è il Milan di oggi ma soprattutto di domani.

Stefano Grandi