Mattioli: Di calcio ne sa quanto io di nucleare

"Credo che si parte dal presupposto erroneo sul protocollo prendendo il modello tedesco, perché hanno altre dinamiche sportive. Noi dobbiamo fare le cose nostre, e in questo momento noi siamo una barchetta in mezzo all’oceano e non c’è un timoniere che sa tenerla dritta perché non conosce l’oceano e le tempeste che si annidano". E' severo il giudizio di Mario Mattioli a Radio Radio: " Abbiamo trovato un’importanza dal punto di vista legale al Ministro dello Sport, il quale io non sono certo che debba decidere per l’attività sportiva. Credo che le federazioni e leghe potrebbero benissimo avere le persone per decidere autonomamente e in maniera coerente e sana il proprio futuro. Spadafora di calcio ci capisce come io ci capisco di nucleare. Non sa quello che c’è dietro a una società di calcio o di pallavolo. Lui vede i giocatori ma non sa tutto il mondo dietro e non sa che con questo tentennamento sono esplose le società di Serie D e in Serie C. Questa autorità data al ministro Spadafora è esagerata, fuori posto. Il fatto dei tamponi è una vicenda che ci porteremo dietro con il solito strascico delle polemiche”.