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Maldini: Champions non era obiettivo primario ma un azzardo

12/04/2019 12:17

Maldini: Champions non era obiettivo primario ma un azzardo |  Sport e Vai

Dopo mesi di silenzi, Paolo Maldini si è preso la scena mediatica con due interviste di fila. Ieri a Mediaset ed oggi a Dazn. Il dirigente rossonero parla alla vigilia della gara con la Lazio:“Ricordo l’ultima vittoria della Lazio, che è nata da un mio autogol da centrocampo. Ne abbiamo giocate tante di partite, contro giocatori di altissimo livello. Negli anni ’90, la Lazio era una grandissima squadra, non solo in Italia, ma anche in Europa”.  Abbiamo avuto grandi difficoltà con le squadre che ci precedono, ma se dovessimo vincere domani, avremmo gli scontri diretti favorevoli con quelle che ci stanno dietro". Poi una precisazione sull’obiettivo Champions: “La Champions non era neanche un obiettivo primario, era un azzardo. Fino ad ora ha pagato e ora vogliamo giocarci tutte le nostre carte. Devo dire che Rino, in tutto questo, è stato un allenatore bravissimo. Abbiamo grande fiducia in lui, non è mai stato a rischio. Non esiste nessuna idea se non quella di proseguire con lui. È un momento di difficoltà, ma siamo sempre quarti. Tutti hanno avuto alti e bassi e il Milan, nelle ultime sette partite, si gioca qualcosa di molto importante, cosa che non accadeva da sei anni. Credo che sia questa la scintilla che ci faccia sentire favoriti per il quarto posto”. Dopo un passaggio su Juve-Milan (“Non ho mai accettato la teoria delle sconfitte che fanno bene, ma devo dire che la partita di sabato scorso a Torino contro la Juventus ci ha dato forza. Siamo usciti convinti di esser tornati a livello fisico, tecnico e tattico. Siamo usciti rinforzati nel morale, anche se ha fatto male perdere”) Maldini parla della sua carriera da dirigente: “Ho smesso 10 anni fa, quindi ho cambiato vita. Credo che per un calciatore sia importante staccare prima di prendere un altro ruolo nel calcio. Ho dato tempo e spazio alla mia famiglia, adesso sono qua 24 ore su 24. La carriera da dirigente è molto diversa, farla come facciamo io e Leo è molto impegnativa. Non hai più week-end liberi. La struttura della società è molto complicata. Mi sono reso conto, stando accanto a Leo, di quante componenti si devono incastrare per arrivare ai risultati”. Inevitabile tornare sul deferimento dell'Uefa: “Non credo ci sia una particolare sorpresa. Ci sono degli step già concordati. Sarà una cosa che si risolverà alla fine della stagione. Prima del FPF c’era un deficit del calcio europeo di 2 miliardi, ma è anche vero che una società sana, senza debiti, non gli si può impedire di investire per tornare al livello delle grandi. Altrimenti saranno sempre le solite ad arrivare in fondo alle competizioni europee e anche l’Uefa lo sa. Potranno esserci delle sanzioni, ma lo step degli scorsi giorni era previsto”.


Tags: uefa champions maldini

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