Tevez non c’è più, ma per quanto visto a
Shanghai difficilmente la
Juventus si ritroverà con il problema del gol. Mario
Mandzukic e Paulo
Dybala, i due attaccanti acquistati per far dimenticare l’Apache, timbrano il cartellino nella prima apparizione ufficiale con la maglia bianconera. Sono loro a decidere il match che regala la
Supercoppa Italiana alla Juventus, addomesticando una
Lazio ancora lontana da quella brillante della scorsa stagione. Partita brutta a Shanghai, ma siamo ad agosto e alla Juventus basta portare a casa il trofeo. Per migliorare nel gioco, ora che non ci sono più
Pirlo e
Vidal in mezzo al campo, ci sarà tempo.
Nel primo tempo, di fatto, non accade nulla. Colpa anche delle pessime condizioni del campo di gioco, che impedisce a due formazioni tecnicamente valide come Juve e Lazio di esprimere buon gioco. Ma molto si deve anche alle condizioni ancora lontane dall’ottimale dei giocatori in campo. Si trotterella, invece di correre, insomma, e le emozioni latitano. Nella Lazio, senza nessun volto nuovo rispetto alla scorsa stagione, solo
Candreva e
Felipe Anderson provano a inventare qualcosa, senza riuscirci; la Juventus - schierata con la difesa a 3 e con Coman come spalla di Mandzukic - ha ancora bisogno di tempo per digerire la partenza del trio Pirlo-Vidal-Tevez.
Pogba entra ed esce dalla partita senza grande incisività, Mandzukic è ancora un po’ macchinoso, pur mostrando mezzi tecnici che fanno ben sperare i tifosi bianconeri. Loro due confezionano la prima palla gol, in avvio di ripresa: Pogba mette il croato davanti a
Marchetti, l’ex Atletico Madrid prova a infilare il pallone tra le gambe del portiere che però chiude lo specchio con grande prontezza. Un attimo dopo è lo stesso Pogba a cercare la porta con una potente volée fuori di poco.
Due fiammate, poi la gara torna ai ritmi del primo tempo. Allegri getta nella mischia Dybala, ma è Mandzukic a sbloccare l’incontro. Merito di
Sturaro che va via sulla destra e mette in area un pallone su cui il croato va a svettare per l’1-0. Cinque minuti e arriva il raddoppio: a siglarlo è l’altro volto nuovo dell’attacco bianconero, Dybala, che dal dischetto sfrutta un appoggio di Pogba per freddare Marchetti. Sotto 2-0,
Pioli, che aveva già inserito
Djordjevic per
Klose, getta nella mischia i debuttanti
Kishna e (nel finale)
Morrison, ma la Lazio non va oltre qualche mischia davanti a
Buffon. Il calcio italiano apre una nuova stagione così come aveva chiuso quella precedente, con la Juventus che alza un trofeo al cielo. Un messaggio chiaro, quello che arriva da Shanghai: anche dopo i tanti addii, i bianconeri sono ancora la squadra da battere.
JUVENTUS-LAZIO 2-0
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (Pereyra 45’ s.t.), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (Dybala 14’ s.t.), Mandzukic (Llorente 35’ s.t.). A disp. Neto, Rubinho, Parodi, Rugani, Vitale, Padoin, Isla, Tello, Zaza. All. Allegri
Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi (Kishna 30’ s.t.); Felipe Anderson, Klose (Djordjevic 16’ s.t.), Candreva. A disp. Berisha, Guerrieri, Konko, Patric, Hoedt, Oikonomidis, Mauricio, Morrison, Milinkovic-Savic, Keita. All. Pioli
Arbitro: Banti
Marcatori: Mandzukic (J) 23’ s.t., Dybala (J) 28’ s.t.
Note: ammoniti