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Juventus, Higuain e la rivincita con Ronaldo e il Real per sfatare un tabù

04/05/2017 11:53

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Quando hanno cominciato a dargli del grassone ci è rimasto male Gonzalo Higuain, che pure ha le spalle larghe per averne sopportato tante di offese in carriera: la più dolorosa, forse, quell'etichetta di traditore in quella Napoli che l'aveva eletto re ma il Pipita dell'Argentina non ha solo il sangue che gli scorre nelle vene ma quella caratteristica da Dna di saper reagire con i fatti. La doppietta al Monaco nella notte dei sogni di Champions della Juventus ha completato il quadro. Il bomber bianconero non segnava in Europa dal 7 dicembre perché si era fermato, come gli era capitato spesso anche in passato, sia agli ottavi che ai quarti. Gonzalo Higuain, prima di fare a pezzi il Monaco aveva segnato due gol nelle 24 partite a eliminazione diretta che aveva giocato in Champions: molti spezzoni, è vero, di quando al Real Madrid era spesso un comprimario, e non aveva mai segnato in una semifinale di Champions: ne fa due nella stessa sera. E arriva a 5 in totale, come non gli era mai successo. Ora l'obiettivo è far piangere il Real Madrid che non ha creduto abbastanza in lui, tanto da cederlo per 37 milioni al Napoli quattro anni fa, e quel Cristiano Ronaldo con cui non ha mai legato negli anni assieme in Spagna. E dire che Pipita nella Liga del 2009/10 ha segnato più gol di Cr7, chiudendo la stagione con 27 marcature e che nel 2011/12 si è aggiudicato il campionato spagnolo per la terza volta: in tutto 121 gol in 164 partite in tutte le competizioni con Real ma con Ronaldo il feeling non scattò mai. Il portoghese aveva maggior affinità con Benzema e quella rivalità col francese spinse Higuain ad accettare la sfida di Napoli. Sfida stravinta: doveva far dimenticare l'idolo Cavani in azzurro ma ci mise poco. Con Benitez in panchina, alla sua prima stagione in Italia segna 17 gol in campionato e si aggiudica la Coppa Italia. Nella finale di Supercoppa Italiana del 2014 contro la Juventus segna due gol su azione e poi realizza il suo tiro dal dischetto nella vittoria ai rigori contro i campioni d'Italia. Dopo le 35 marcature complessive nelle prime due stagioni in Serie A, Higuaín nel 2015/16 segna 36 gol in 35 partite. La tripletta all'ultima giornata gli permette persino di superare il record del milanista Gunnar Nordahl che durava da 66 anni. Nei tre anni al Napoli ha avuto una media di 30 gol a stagione in tutte le competizioni: 91 in 146 partite.

ADDIO NAPOLI - Poi l'addio brusco ma forse inevitabile. Napoli gli stava stretta. Voleva vincere. E in Italia per vincere devi giocare nella Juventus. Venne, vide e vinse il Pipita che nel suo ricco palmares non ha solo due trofei importanti: lo scudetto e la Champions. Che può vincere quest'anno. Si diceva che negli appuntamenti importanti e nelle finali Higuain scompariva: lo dicono anche in Argentina, dove si porta dietro l'etichetta di quello che sbaglia i rigori decisivi (né più né meno di Messi, però) ma ora Gonzalo vuole sfatare l'ultimo tabù. I conti col Napoli e con chi lo ha offeso li ha già regolati in campo: gol in campionato e in Coppa Italia, zittito il San Paolo e rimproverato (fin troppo platealmente) il presidente De Laurentiis (“è colpa tua” col dito minaccioso rivolto in tribuna). Già, forse è colpa di De Laurentiis se ha lasciato il Napoli (chissà se sarebbe rimasto con una campagna acquisti adeguata). Ed è forse dunque merito di De Laurentiis se oggi fa gioire i tifosi della Juventus. Allegri non lo toglie più di squadra, un pizzico di turnover solo all'inizio poi basta. Pipita c'è e gioca. E ora aspetta lo sfizio definitivo: centrare i due titoli che gli mancano e diventare decisivo anche in una finale. Sotto gli occhi di quel Ronaldo che non lo volle più al Real. Dopo, potete ancora chiamarlo grassone, se si va.

Stefano Grandi

 

 


Tags: juventus real madrid ronaldo higuain

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