Tutto può cambiare, anche quando le cose si mettono male, non è detto che finiscano peggio. Ne è dimostrazione la
Juventus che partita come peggio non poteva e non ha mai fatto nella sua storia si è rialzata e adesso comincia a far paura davvero.
Sono 5 le vittorie consecutive in campionato (6 considerando il successo in Champions sul City) per la squadra di
Allegri che ha ritrovato con il 3-5-2 vecchie sicurezze, soprattutto in difesa, e consolidati equilibri a centrocampo. Ma soprattutto ha ritrovato i suoi uomini, quelli che lo hanno portato al quasi Triplete lo scorso anno,
Bonucci-Chiellini-Barzagli oltre al solito
Buffon, luogotenenti da cui è partita la riscossa, per grinta, abnegazione e spirito da sacrificio. Quell'essere provinciale che la Juventus, da Lippi in poi ha sempre posto come base ai propri successi.
Ma dietro la vittoria di Roma contro la Lazio c'è anche qualcosa di più. A centrocampo
mancavano Khedira e Pogba...oltre a Vidal e Pirlo verrebbe da dire con una battuta su chi non c'è più ma viene tanto rimpianto. Ma diversamente da inizio campionato, complice anche una condizione fisica invidiabile, è un'altra Juve con Sturaro in versione mastino e
Marchisio diga quasi insuperabile, schermo naturale per l'impeccabile ritrovata difesa. Il resto lo fanno gli altri e non importa se siano
Asamoah, ieri ritrovato nel suo ruolo di Udine, e poi quell'
Alex Sandro divenuto oggetto non più misterioso ma determinante.
E poi c'è l'attacco dove accanto ad un
Mandzukic modalità Bayern Monaco ecco il talento puro e cristallino di
Dybala. Segna e fa segnare (ieri sera Gentiletti...) ed i paragoni si sprecano.
Un po' Tevez nel giocare fra le linee,
un po' Del Piero come senso del gol e fantasia, l'italo argentino sta dimostrando quanto l'investimento di Marotta in estate sia più futuribile molto presente, in questa Juventus che, aspettando Morata, promette di esserci fino alla fine. Napoli e Inter non sembrano poi così lontane...
Luca Fusco