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Juve, Marotta: Allegri e Dybala resteranno con noi

15/02/2016 16:10

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Il primato riacciuffato in campionato, la lotta in Champions e il mercato che sarà sono stati gli argomenti toccati dal dg della Juventus Beppe Marotta, ospite della rubrica di Gr Parlamento “La politica nel pallone”. Il dirigente bianconero si gode il magic moment con le 15 vittorie di fila: "Abbiamo dato vita a un periodo più felice, rispetto all'inizio di stagione. La rosa modificata in più del 50 per cento e gli infortuni hanno avuto peso. Max Allegri è il nostro leader, ed è riuscito a incrementare motivazioni in tutto il gruppo. Chiedendo il massimo a noi stessi lo pretendiamo da coloro che lavorano con noi. Le difficoltà c'erano, soprattuto dopo la perdita importante di giocatori come Vidal, Pirlo e Tevez, difficilmente rimpiazzabili, sia calcisticamente sia umanamente. Abbiamo optato per la scelta di calciatori di qualità, giovani: forse meno esperti ma in grado di rappresentare il presente e il futuro di questa squadra". In Champions c’è il Bayern agli ottavi ma la Juve non parte battuta: "A differenza della Champions, il campionato è una gara a tappe dove vince quasi sempre la migliore. Nella Champions la fortuna e le casualità sono decisive. Affrontiamo il Bayern dopo una lunga rincorsa in campionato. E per la prima volta nella stagione avremo davanto una squadra che sulla carta è superiore. Prima c'è il Bologna, però, sappiamo di dover superare un esame con una collettivo che sta affrontando un buon periodo”. Capitolo mercato si parte da Cuadrado ("Abbiamo colto un'opportunità, prendendo il giocatore a titolo temporaneo. Lo stiamo valutando, con il Chelsea c'è un gentlemen agreement. Il giocatore rappresenta una variante in più per la squadra di Allegri") e si arriva al tecnico: “Quando le cose vanno bene il valore dell'allenatore circola bene. La Juve rappresenta per un allenatore un punto di arrivo, uno tra i più grandi club mondiali. Non è facile trovare una squadra più importante della Juventus. A meno che non ci si consideri alla fine di un ciclo. E il ciclo vincente credo possa proseguire. Conte nella Juve ha conquistato molti successi e tanti traguardi. E' rimasto qui diversi anni, tre stagioni. Ha vinto parecchio. E' normale che quel ciclo tendesse a concludersi. Probabilmente cercava stimoli diversi. Ora allena la Nazionale, il rapporto è rimasto buono. Il fatto che si parli di lui pensando a grandi squadre è la prova che la nostra scelta fu corretta. Mai dire mai è una frase ricorrente nel calcio. Ma i presupposti che il nostro allenatore rimanga con noi ci sono. E sono convinto che andremo molti anni avanti con Allegri". Marotta blinda anche Dybala: “Dybala è stata una scelta ponderata ma rischiosa. Sapevamo di aver optato per un talento molto importante, in grado di rapprensentare il futuro della società. Passare dal Palermo alla Juve è un salto importante. Un percorso che il ragazzo ha affrontato nel migliore dei modi, riusciendo a tirare fuori buona parte del suo meglio. E può ancora dare di più. Rientra tra i top player in circolazione. Non passa dalla testa della Juve di cederlo. Siamo nella situazione di poter respingere la avances.. Abbiamo cercato di consolidare il gruppo più che farci ingolosire dalle plusvalenze. Il nostro fatturato è stato incrementato nonostante non siano partiti molti grandi giocatori. Per Zaza abbiamo respinto un'offerta di 30 milioni, per Rugani di 20". Tra i grandi colpi c’è anche quello di Pogba:  "Ci tengo a sottolineare che si tratta di un lavoro collettivo in società, operato a stretto contatto con Fabio Paratici e Pavel Nedved. Il fiore all'occhiello è il nostro modello organizzativo. Tante competenze elevate e tante deleghe. Pogba è un ottimo giocatore, che può ancora dare molto alla causa juventina. Quando si è giovani si hanno prestazioni più o meno elevate. Il fatto che sbagli significa che il giocatore ha il coraggio di agire. E' un asset importante per la nostra società e ce lo teniamo ben stretto. Cavani? E’ un calciatore appetibile, ma in questo momento non ci stiamo pensando. Ed è di un livello retributivo proibitivo". L’ultima riflessione è su se stesso: "Vale lo stesso discorso che ho fatto per Allegri. Stando alla Juventus è difficile ambire a squadre più importanti. Lavoro in grandissima autonomia, pur condividendo le decisioni con altri. Credo sia il massimo per un professionista. Penso che il mio periodo alla Juventus non sia terminato". 

 

 


Tags: allegri marotta pogba dybala

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