Juve, il turnover vangelo di Allegri: cambiare tanto per arrivare fino in fondo

C'è chi, come Sarri al Napoli, ne è allergico e chi, come Massimiliano Allegri lo usa sempre, senza preoccuparsi troppo di dover cambiare moduli, di alternare giocatori di livelli e classe differenti. Il turn-over è da anni materia di dibattiti, studio e polemiche ma per l'allenatore della Juventus è un credo ed anche stasera con la Fiorentina si cambia. Lo ha spiegato chiaramente ieri, il conte Max: “Stiamo bene fisicamente, però devo tenere in considerazione anche la partita di sabato, poi di conseguenza quella di mercoledì e di domenica ancora. In questo momento i cambi diventano determinanti perchè altrimenti rischio di fondere i giocatori già all'inizio della stagione. Invece c'è bisogno di tutti. L'importante è che la squadra, anche quando ci sono cambi, non subisca contraccolpi. Questo è il lavoro più importante che bisogna fare per far sì di arrivare in fondo alla stagione nel migliore dei modi. Formula magica non ne ho, metterò in campo giocatori con caratteristiche e a seconda delle caratteristiche dei giocatori che vanno in campo giocheremo. Posso cambiare modulo. E' una variabile in più positiva per la stagione". Una sorta di manifesto programmatico che vale per ieri, per oggi e per sempre. Una garanzia anche per chi sta in panchina e sa che presto o tardi arriverà il suo momento. Stasera di sicuro c'è il portiere (Szczesny al posto di Buffon) e (forse) il modulo 4-2-3-1. In difesa sulla destra potrebbe esserci uno fra Lichtsteiner o Sturaro o Howedes, in mezzo, invece, potrebbe toccare a Benatia Rugani, mentre sulla sinistra potrebbe agire Asamoah. A centrocampo non ci saranno novità e si ripartirà da Matuidi e Pjanic. In attacco Douglas Costa è favorito su Cuadrado e Bernardeschi mentre dovrebbero giocare dal 1' Dybala, Mandzukic e Higuain, ma la legge del turnover vale per tutti. Anche per i big.

Stefano Grandi