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Gasperini ci crede: Vogliamo finale coppa Italia, Juve forte ma si può fare

29/01/2018 10:12

Gasperini ci crede: Vogliamo finale coppa Italia, Juve forte ma si può fare  |  Sport e Vai

Alla Juve c'è nato, come allenatore delle giovanili, e chissà, magari un giorno vorrebbe anche allenarla, ma domani Giampiero Gasperini sogna di darle un bel dispiacere nell'andata della prima semifinale di coppa Italia. Il tecnico dell'Atalanta accarezza il sogno e ne parla a Radio anch'io sport, su RadioRai: "Sarà un mese durissimo, con tante partite difficili. Incontreremo tre volte la Juve, due il Borussia: sarà un mese importante, lo affrontiamo con entusiasmo. Vogliamo dare un significato sempre più importante alla stagione. È una bella sfida. La Juve è favorita, è fortissima e giochiamo in due partite. Però per noi è una possibilità incredibile, l'Atalanta non gioca una semifinale da tanto tempo: sarà una partita con grande attesa, la qualificazione si giocherà soprattutto al ritorno e lo sappiamo. Dobbiamo giocarci le nostre carte. Vincere la coppa Italia sarebbe straordinario. Bisogna concentrarsi sul campo, bisogna mettere in difficoltà la Juventus, vedere che prestazione riusciamo a fare. Sarà soprattutto il campo a dire cosa saremo in grado di fare. Come la affronteremo lo sappiamo, il resto lo vedremo in campo perché ci sono tante cose che si evolvono durante la gara". Gasperini svicola sul suo futuro: "L'Atalanta indubbiamente in questo anno e mezzo ha cambiato molto profilo, ha avuto valorizzazioni importanti e ha dato grandi soddisfazioni alla tifoseria. Credo che l'obiettivo di tutti sia portare la squadra a essere sempre più competitiva, tornare indietro diventa difficile dopo che la società ha acquisito lo stadio. Bisogna trovare nuove strade per tenere la squadra più in alto possibile, tornare indietro sarebbe complicato. Io sono molto felice della situazione a Bergamo, ho un bel riscontro da parte dei tifosi a livello professionale e personale. Non sono alla ricerca di altre situazioni, bisogna trovare soddisfazioni dove si sta bene, io qui sto bene. Voglio dare sempre qualcosa in più: non è facile, però credo che l'Atalanta abbia la struttura per pensare in grande". Ultima riflessione sulle polemiche per il VAR: "Ieri è stata una giornata sfortunata, anche se sta succedendo da un po' di giornate. Credo che il VAR sia sempre lo stesso, cambiano le interpretazioni: bisogna recuperare un po' di certezze. Io auspico che siano gli arbitri a parlare, è una sperimentazione che ha dimostrato di avere cose positive ma stanno succedendo cose strane. Io ieri ho sentito Donadoni e Costacurta, due persone corrette: se hanno dubbi loro vuol dire che c'è qualcosa di non chiaro. Se rivedendo le immagini ci sono idee diverse vuol dire che c'è un po' di confusione, la tecnologia deve migliorare ma è un momento di passaggio. Sul fallo di mano c'è confusione: se attaccato al corpo non è fallo, bisogna rivedere il concetto di volontarietà. È difficile interpretare in modo univoco un episodio: parlo del rigore non dato al Bologna, non del gol del Milan".


 


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