Donnarumma, parla Fassone: Via solo se lo chiede lui

Attraverso un video diffuso sui canali ufficiali del club, Marco Fassone prova a rassicurare i tifosi del Milan dopo la clamorosa bocciatura del voluntary agreement da parte dell'Uefa e - soprattutto - dopo il nuovo caso Donnarumma. "Non c'è nessuna volontà del club di cedere Donnarumma, Gigio è un patrimonio umano, tecnico ed economico del club", sottolinea l'esperto dirigente rossonero. "Io e tutti i dirigenti del Milan siamo qui per tutelarlo fino in fondo. Se poi lui un giorno verrà da noi a dirci che non ha più piacere a rimanere qui e che vuole fare altre esperienze, saremo aperti a valutare qualunque offerta". Quindi una bordata a Raiola: "Basta che nessuno pensi di usare strane tecniche o metolodogie per far sì che Donnarumma venga ceduto a valori inferiori al suo valore di mercato. Vedo Gigio più sereno di mercoledì sera, una serata difficile non solo per lui ma anche per il Milan. Mi ha fatto molto piacere che sia voluto venire alla festa del settore giovanile e anche la sua dichiarazione distensiva di ieri sera". Quindi sulla bocciatura dell'Uefa: "Ce l'aspettavamo, ci aveva chiesto una documentazione che si riferiva a due cose impossibili da fare: completare prima della loro decisione il rifinanziamento con Elliott che scade il prossimo ottobre e fornire garanzie sufficienti a dimostrare la capacità della proprietà di finanziare il club e le perdite dei prossimi anni. Abbiamo tentato di spiegare alla commissione che, nonostante non siamo in grado di adempiere a queste due condizioni, tutta la documentazione prodotta dovrebbe essere sufficiente, anche se vincolata a determinati parametri: alla fine hanno deciso di non aderire. Il percorso tipico del voluntary agreement dovrebbe essere quello di venire incontro ai club che cambiano proprietà e vogliono fare investimenti importanti, ma con queste modalità è impossibile". E ora cosa succederà? "L'Uefa ci proporrà il settlement agreement e di accettare delle restrizioni sportive sulla lista dei giocatori che devono partecipare alle competizioni e forse altre limitazioni".