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Cuper: Ancora non mi spiego il 5 maggio dell'Inter

03/04/2018 12:44

Cuper: Ancora non mi spiego il 5 maggio dell'Inter  |  Sport e Vai

La sua grande occasione è il Mondiale sulla panchina dell'Egitto di Salah ma Hector Cuper in Italia verrà ricordato ancora per essere stato l'allenatore dell'Inter che il 5 maggio del 2002 quando la sua squadra “fu siccome immobile, dato il mortal respiro”. Intervistato dalla Gazzetta dello sport l'allenatore ricorda: “Nessun titolo, vero, ma vado orgoglioso di quanto fatto. Abbiamo cambiato la mentalità dopo stagioni complicate. Poi con Mancini e Mourinho l'Inter vinse tutto, probabilmente grazie anche alla nostra base. Certo, mi sarebbe piaciuto vincere qualcosa, ma sono comunque soddisfatto. Quale motivazione per il 5 maggio? Partita incredibile, dura da spiegare. Ancora oggi non riesco a darmi una risposta. Problemi con Ronaldo? I fuoriclasse possono farti vincere con la giocata, ma cosa farebbero senza gli altri dieci? Pensate alla nostra Inter: Toldo in porta, Cordoba, Materazzi e Zanetti in difesa, Di Biagio a centrocampo, quando c’era bisogno Kallon e Ventola in attacco. Solo per citarne alcuni. Conta la squadra, lo ripeterò fino alla morte". Con Moratti nessun rancore: "Fui esonerato dopo il 2-2 di Brescia, ma nessun rancore. Il presidente è una grande persona, tra di noi il rapporto è sempre stato ottimo. Ha dimostrato grande affetto sostenendomi in ogni momento. Con me però la gente tornò a crederci: "Possiamo vincere ancora". Con noi iniziò un certo tipo di crescita. Calciopoli? Ci rimasi molto male. Diamo tutto sul campo, poi all'esterno accadono certe cose… Vien da pensare: "Si sputa sangue per cosa?". Per fortuna la giustizia fece il proprio corso e i problemi furono risolti". L'Inter attuale è molto diversa:"Sono cambiate tantissime cose, oggi è un altro club. Ma possono arrivare in Champions, inoltre c'è Spalletti: una garanzia, l’uomo giusto per l’Inter. E vorrei dare un consiglio. A nessuno in particolare, parlo in generale: lasciamo lavorare Luciano in tranquillità. A volte manca la pazienza e si pretende tutto e subito, complicando il lavoro. È l'allenatore ideale per questo progetto, bisogna continuare con lui. Con la speranza di vedere l'Inter in alto, dove merita. Il prima possibile".


Tags: inter moratti cuper

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