Borini come Florenzi, la metamorfosi vincente grazie a Montella

Della faraonica campagna acquisti estiva del Milan sembrava solo la ruota di scorta: tra gli arrivi di Bonucci, Andrè Silva, Conti, Kessiè e tutti gli altri, quello di Borini era passato inosservato o quasi. L'esperienza in Inghilterra non era un biglietto da visita particolarmente allettante per l'ex ragazzo prodigio che dalle giovanili del Bologna a 16 anni si era trasferito a Londra, al Chelsea dove esordì tra i prof prima di iniziare un mini-tour tra Swansea City, e, dopo una stagione alla Roma, Liverpool e Sunderland. Oggi però Borini è una delle scommesse vinte da Montella, che lo sta trasformando da attaccante poco propenso a segnare tanto a tornante tutto-fare. Tra Florenzi e Cuadrado, un mix che si sta rivelando vincente. L'infortunio di Conti gli ha spianato la strada:13 presenze dal primo minuto, sempre nei migliori 5 della gara per chilometraggio percorso: ora terzino, ora ala, ora attaccante aggiunto: Borini è il soldatino perfetto per un Milan che deve riscoprire l'anima operaia. Nelle ultime 7 gare non è mai uscito dall’undici titolare, imponendosi come i certezza: Roma, Inter, Genoa, Chievo, Juventus, AEK Atene, Sassuolo: 615 minuti senza sosta. Un solo gol (In Europa Legue contro lo Shkendija), ma a Borini ora si chiede altro. I sei milioni spesi tra prestito ed obbligo di riscatto (un'inezia che annega nei 230 milioni complessivi investiti) stanno rendendo eccome. Non era facile trovare un'alternativa ad Andrea Conti ma Montella con la metamorfosi del jolly ex Liverpool sta trovando altro ancora. Borini sta dimostrando di avere forza fisica, spirito di sacrificio e tenacia sufficienti per essere una pedina fondamentale per i rossoneri.

Stefano Grandi