Berlusconi condanna, Moratti sempre affettuoso: che differenze tra ex patron

Berlusconi dice che quando vede il Milan sente “un forte dolore, a volte non arrivo a vedere la fine di una partita perché non sono d’accordo su alcuni giocatori e sul modulo. Il sistema che ci ha portato a tanti successi non va dimenticato, quello che aveva due punte”, e tira bordate a destra e sinistra, a dirigenti attuali, ad allenatori ed ex allenatori. Moratti ha sempre l'atteggiamento signorile, non parla di tattica e se parla cerca di essere sempre gentile con l'Inter attuale. Che differenza tra i due ex patron che hanno dominato la scena milanese per lustri. Le parole dell'ex presidente del Milan stanno facendo rumore e scatenano la “pancia” dei tifosi. Vero è che al Milan c'è tutto da piangere e l'Inter sta rivivendo un momento di gioia ma Moratti anche nei momenti bui non ha mai preteso di fare la formazione o di dare consigli. Il petroliere ha lasciato una grande eredità a chi dopo di lui ha preso le redini del club: “Io posso tramandare pazienza e voler bene a quello che si fa: la passione vuol dire seguire con tanta attenzione e cura quello che sta facendo”, ha detto in occasione della presentazione del libro di Cucci dedicato alla sua famiglia. “Sono persone che professionalmente lo sanno fare”. E' vero che ha anche parlato del calciomercato, di ciò che secondo lui servirebbe alla squadra per rinforzarsi, ma senza fare nomi: “Un difensore in più è utile sicuramente e poi un attaccante. Per il resto mi sembra che funzioni”, ha detto. “Calcio legato alle famiglie? Come avevamo fatto io e papà è difficile, è anche una pazzia: è complicato, i numeri sono tali e il tipo di attività richiede una struttura molto più forte, cosa che l’Inter ha e ha anche una famiglia. Gli Zhang sono direttamente interessati alla storia dell’Inter”. E se sull'altra sponda di Milano c'è chi non se la sente di escludere un ritorno in sella di Berlusconi, Moratti liquida così la storia sua personale con il club nerazzurro: “Riprendere il 30% di Thohir? Penso che lo venderà alla famiglia Zhang…”.

Stefano Grandi