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Ancelotti: Non esiste l'ancelottismo perchè mio calcio meno identificabile

14/09/2018 13:54

Ancelotti: Non esiste l'ancelottismo perchè mio calcio meno identificabile |  Sport e Vai

Se c'è un “sarrismo”, come certificato addirittura dalla Treccani, che ha inserito il neologismo legato agli schemi del tecnico del Chelsea nell'enciclopedia, può esistere anche un “ancelottismo”? Alla vigilia della gara con la Fiorentina, che dovrà iniziare a dire quanto vale davvero il Napoli, Carlo Ancelotti scherza: “Se non l'han tirato fuori vuol dire che non c'è, da sempre le squadre di Sarri e Guardiola hanno avuto un'identità ben precisa, da qui questi neologismi legati alla precisa identità, la mia filosofia non è legata a una precisa identità, mi piace il gioco lungo ma anche quello corto, il pressing alto ma anche la difesa bassa, il mio calcio è meno identificabile rispetto a quello di altri allenatori”. E comprende quel turnover che Sarri non faceva mai. A Genova ha lasciato in panchina due intoccabili di Sarri come Callejon e Hamsik, con le critiche post-gara: “Le critiche sono all'ordine del giorno ma seguo la mia linea. Non sono qui per valorizzare la rosa e basta ma per fare il meglio possibile e questo passa per la valorizzazione della rosa, prendete Ounas che ha fatto ottime cose. Io non arretro, andrò avanti. Sarò agevolato dal fatto di avere tante partite di fila, non voglio ammazzarne 11 né demotivarne 11, ci sarà una normale rotazione”. Domani c'è il rischio di vedere il San Paolo deserto ma Ancelotti non rimpiange la scelta di aver scelto Napoli: “Non voglio esprimere quello che penso adesso perchè altrimenti il mio presidente penserebbe di avermi dato troppi soldi, sono contento di essere qui. Se ci saranno 20mila spettatori cercheremo di offrire un bello spettacolo a chi c'è perchè possa convincere chi non c'era a tornare allo stadio. Ma non sono un ambasciatore né uno psicologo, faccio solo l'allenatore”. Ancelotti non svela le carte sulla formazione: “Sono tornati i nazionali, qualcuno ieri era un po' stanco ma abbiamo potuto allenarci tutti insieme tranne Chiriches che purtroppo si è infortunato e ci mancherà per un po'. Milik e Mertens hanno giocato con le nazionali e ieri erano stanchi, vedremo dopo l'ultimo allenamento che scelta fare, inizia un ciclo di partite ravvicinate tutte importanti ma oggi pensiamo solo alla Fiorentina, poi penseremo alla Stella Rossa. Vogliamo vincere perchè la nostra autostima dopo Genova potrebbe abbassarsi un po'. Le prime tre partite hanno detto che i nostri primi tempi non sono stati dell'intensità che volevamo: piccoli errori costano più caro del normale e questo deve aumentare attenzione e concentrazione su piccoli dettagli. Non è la realtà dire che la fase difensiva è deficitiaria perchè abbiamo preso tanti gol, la squadra sotto il profilo difensivo si è comportata bene nella sua globalità. Piano piano ritroveremo stabilità, non è la fine del mondo aver perso male una partita, abbiamo avuto tempo per analizzare tutti gli aspetti di quella sconfitta. Non mi arrabbio mai? Con i giocatori mi sono già arrabbiato a Genova, con la stampa vediamo ma non ci vuole molto”. Sul momento di Insigne sceglie l'arma dell'ironia: “Insigne sta bene, è tornato fresco e motivato dalla nazionale. Non ha giocato bene? E' uno stimolo in più per fare bene la prossima...o le prossime partite che giocherà. Comunque domani riposa....fino alle 18 e poi vedo”. De Laurentiis ha detto che a lui affida le chiavi di questo Napoli: “E' un attestato di profonda stima che mi rende orgoglioso”. Ultime considerazioni sul momento difficile della nazionale: “Non esprimiamo grandi campioni, serve lavorare e bisogna supportare la nazionale anche se è difficile, i giovani non hanno grande esperienza internazionale ma gli obiettivi dell'Italia vanno in conflitto con quelli dei club”.

Stefano Grandi


Tags: napoli ancelotti hamsik

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