Sport E Vai  Sport e Vai
Venerdì 26 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Allegri ha spiegato a Sarri come si vince: mentalità, turnover, lucidità

19/05/2018 09:42

Allegri ha spiegato a Sarri come si vince: mentalità, turnover, lucidità |  Sport e Vai

Ci sono due-tre passaggi della conferenza di ieri di Allegri che suonano come messaggio a chi non vince, e in particolare al Napoli, che sanno di rivincita e di sassolini toltisi dalle scarpe. Tutti hanno evidenziato soprattutto quella frase sui paragoni nei trofei (“non si può mettere in discussione e a confronto una squadra che vince quattro Scudetti, quattro Coppe Italia, due finali di Champions, con una squadra che ha fatto grandissime cose, grandissimi risultati, ma non ha giocato neanche una finale. Questa quindi è solo mancanza di rispetto, per chi non fa i complimenti a quello che hanno fatto questi straordinari ragazzi”) ma in realtà sono altre le frecciate del tecnico della Juventus. La mentalità ad esempio: se a Napoli si pensa allo scudetto perso in albergo a Firenze, Allegri capovolge i fatti e riporta tutti al ko interno col Napoli, dicendo: “tutte le cose vanno rovesciate in positivo. Pensate se dopo il gol di Koulibaly fossimo stati tutta la settimana a dire: madonna, ora loro hanno vinto il campionato, noi dobbiamo andare a Milano....invece si rovescia la cosa, noi abbiamo lavorato tutta la settimana dicendo che loro un colpo lo avrebbero sbagliato". Ecco dove ha vinto lo scudetto la Juve. Ma questo è il settimo di fila, il quarto consecutivo di Allegri che ricorda – proprio in contrapposizione a Sarri che fa giocare sempre gli stessi – come il turnover sia importante per tenere viva tutta la rosa: “in 4 anni abbiamo cambiato tutte le formazioni del mondo, ho fatto un po' di casino tante volte, ma ogni tanto poi l'abbiamo riaggiustata. Il primo anno su 57 partite  sono state cambiate 55 formazioni, con una media di 3-4 giocatori a partita. Il secondo anno abbiamo giocato 52 partite  e sono state cambiate 50 formazioni. Il terzo anno abbiamo giocato 57 partite e abbiamo cambiato 53 formazioni. Quest'anno abbiamo giocato 53 partite e abbiamo cambiato 51 volte la formazione, con la media di 3-4 giocatori. Quindi la dimostrazione che la rosa è importante, che tutti i giocatori hanno dato il loro contributo e tutti hanno giocato più partite, quindi questi sono numeri importanti, che fanno sì la dimostrazione di una squadra forte, che ha voluto ottenere dei  risultati anche nei momenti di difficoltà”. Poi c'è l'esperienza. Il Napoli la pressione l'ha sofferta (basti pensare ai lamenti di Sarri per le tante volte in cui ha giocato dopo la Juve), Allegri invece si esalta: “Io mi diverto molto, anche nei momenti più difficili... nei momenti difficili mi diverto di più. Nel momento in cui le cose diventano monotone, io lì perdo un po' di quella che è la mia caratteristica credo  migliore, quella dell'arrangiarsi nel momento di confusione, di casino e di tensione. Lì è il momento che mi diverto. Poi se hai giocatori bravi è più facile che tu vinca, se hai quelli meno bravi è più facile che tu perda. Però con una società forte come la Juventus è più facile vincere e comunque vincere è sempre qualcosa di straordinario. E la cosa mi fa da una parte sorridere e dall'altra mi fa un po' arrabbiare. Il mettere in discussione quello che ha fatto una squadra in questi 4 anni, per non parlare dei 3 precedenti, dove sono stati vinti 3 Scudetti, vuol dire non essere obiettivi. E nello sport quando uno vince, arriva davanti, è il migliore, bisogna solamente complimentarsi e stringergli la mano. Ma questo fa parte di una educazione che spesso manca. Diciamo che dopo Napoli, ero praticamente un inadeguato a fare l'allenatore, perchè giustamente avevamo perso e in quel momento tutti avevano dato lo Scudetto al Napoli, perchè aveva un calendario migliore, perchè erano in forte ascesa. Ma lì è stata la settimana più bella della stagione, dove i ragazzi sono stati straordinari, tutto l'ambiente è stato straordinario a mantenere l'equilibrio, avere la convinzione che comunque un colpo loro l'avrebbero perso. E fortunatamente l'hanno perso a Firenze, che era l'unico dove potevano perderlo".

Stefano Grandi


Tags: juventus allegri sarri

Articoli Correlati