Napoli bello e sprecone, Mertens fantascientifico, Milik e il fantasma di Gabbiadini

Un 2 a 0 che sta stretto perché vedendo il numero delle occasioni create dal Napoli un risultato roboante sarebbe stato più che giustificato. I gol falliti in sequenza da Callejon, Insigne, Mertens e Milik dimostrano una scarsa lucidità sotto porta, assolutamente comprensibile ad agosto. Siglare il terzo gol sarebbe stato significativo in vista del ritorno ma sembra quantomeno assurdo ipotizzare un tracollo degli azzurri martedì prossimo all'Allianz Riviera, il differente tasso tecnico delle due squadre è stato evidente sin dal primo minuto, se si escludono le pericolose incursioni del talentuoso Saint-Maximin.

Il primo tempo di Mertens è stato a dir poco fantascientifico. Il belga ha riniziato la stagione da dove aveva lasciato: scatti in profondità, tagli alla velocità della luce, finte di corpo spezza caviglie, pressing asfissiante e serpentine da urlo. Ah dimenticavo: generosità, quando ha consegnato l'onore di trasformare il calcio di rigore appena procurato al compagno Jorginho, a secco ormai da due anni e con l'intera famiglia brasiliana allo stadio a supportarlo. Mertens al momento potrebbe essere tranquillamente considerato uno dei primi cinque giocatori al mondo.

La straordinaria condizione del belga di certo deve essere un bel segnale per Arkadiusz Milik. I tifosi del Napoli nell'occasione del gol clamorosamente fallito dal polacco hanno intravisto l'ombra di Michu, ma il giovane centravanti ex Ajax sembra più assillato dal fantasma di Gabbiadini. La prospettiva di essere una perenne alternativa potrebbe trasfomarsi in realtà, proprio come capitò a Gabbiadini nell'anno dei 36 gol di Higuain e la scorsa stagione prima del suo trasferimento in Premier. Sarri ha promesso di garantirgli il giusto spazio, ma privarsi di questo Mertens, anche contro l'ultima in classifica, sarà estremamente difficile.

Capitan Hamsik non è apparso brillante, discorso totalmente inverso per gli altri due tasselli del tridente offensivo. Insigne ha illuminato il San Paolo con verticalizzazioni da favola e tanti scambi ad alto tasso tecnico, mostrando inoltre una straordinaria disposizione al sacrificio, chiaro segnale di come Lorenzo Il Magnifico sia ormai un top player a tutti gli effetti. Per quanto riguarda Callejon invece abbiamo esaurito gli aggettivi. Un'unica cosa: clonatelo in fretta!

A cura di Jacopo Ottenga