Si è difeso accusando Aurelio De Laurentiis. Ascoltato in Procura a Roma dopo essere stato indagato per falso in bilancio in merito all’acquisto di Osimhen dal Lilla nel 2020, il presidente del Napoli ha scaricato ogni responsabilità su Cristiano Giuntoli, oggi ds della Juventus e all’epoca dirigente azzurro.
«È stata una trattativa puramente sportiva. E sportive erano state le valutazioni dei calciatori, anche dei giovani. L’ha condotta per intero l’ex direttore sportivo Giuntoli. Io non credo nemmeno di averlo mai conosciuto il presidente del Lille». È il senso di uno dei concetti espressi ieri mattina dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, durante le circa 2 ore di interrogatorio alla Procura di Romauesto.
Ottimista Fabio Fulgeri, l’avvocato che ha accompagnato il presidente in Procura e che lo difende assieme a Lorenzo Contrada. Il legale si aspetta “un’archiviazione”.
“È andata bene – ha aggiunto -. Sotto il profilo penale non c’è alcuna pistola fumante, confido che i pm possano rivalutare l’accusa. Ricordiamoci che qui occorre dimostrare il dolo, ma dalle indagini non è emerso nulla in questo senso”. A giorni verrà depositata anche una memoria difensiva, che comprenderà stralci del dispositivo con cui il Tribunale federale ha sportivamente assolto il Napoli e i suoi dirigenti. Il club partenopeo rischia una multa o al massimo una lieve penalizzazione.
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