Nel pantheon dei grandi numeri 10 della storia del calcio e della Juventus in particolare Roberto Baggio occupa una delle primissime posizioni. In bianconero è stato l’anello lo spartiacque tra la grandezza di Michel Platini e la leggenda di Alessandro Del Piero. Il Divin Codino è stato protagonista di una lunghissima intervista a The BSMT il podcast di Gianluca Gazzoli in cui ha parlato a 360° della sua vita, della sua carriera e anche della sua avventura alla Juve, in particolare quell’episodio ricordato da tanti juventini e non solo del passaggio dalla Fiorentina in bianconero.
Stanno facendo discutere e non poco le parole di Roberto Baggio che da Gazzoli ha ricordato uno spiacevole episodio vissuto poco tempo fa, quando il Codino subì una rapina in casa con tanto di minacce: “Hanno messo la pistola in bocca a mio figlio e l’hanno puntata alla testa per farsi dire dove si trovasse la cassaforte. Ci hanno minacciato dicendo che se l’avessero trovata, ci avrebbero ammazzati. Il problema è il dopo, la rabbia che rimane dentro. Capisco la gente che vuole farsi giustizia da sola”.
“Ho la fortuna di non avere rimpianti, a parte quel rigore di Pasadena” ha detto Baggio ricordando quel maledetto rigore sbagliato nella finale contro il Brasile a Usa ’94.Â
Ma c’è un episodio, tra i tanti, che ha segnato la carriera di Baggio, intriso di polemiche, prima dopo e durante. Stiamo parlando del passaggio dalla Fiorentina alla Juventus con tanto di mobilitazione popolare a Firenze.Â
“Io non volevo andarmene, è stato visto come un rifiuto alla Juventus. Io in realtà non rifiutavo la Juve, ma non volevo andarmene da Firenze. Mi sentivo in debito con questa città , questa gente, questa tifoseria. Sarei andato via dopo magari, ma non in quel momento”.
Poi ci fu l’episodio della sciarpa. La Juve gioca a Firenze, Baggio gioca non benissimo nel suo ex stadio con tanta pressione addosso. Poi arriva un rigore per la Juve che conquista lo stesso Baggio ma succede di tutto, a raccontarlo è lo stesso Roby: “Fanno rigore su di me, in settimana avevamo deciso che lo avrebbe tirato De Agostini che era rigorista della Juve prima del mio arrivo: il destino ha voluto che lo abbia sbagliato, e da lì hanno montato un caso”.Â
Fatto sta che di lì a poco Baggio esce, gli tirano una sciarpa della Fiorentina, lui la prende da terra e la mette al collo. Altro putiferio: “Si parla tanto del calcio pieno di mercenari, poi quando uno dimostra affetto e gratitudine subito viene etichettato. Io l’ho fatto in maniera spontanea, era il minimo che potevo fare senza mancare di rispetto alla Juventus”.
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