Interviene anche il ministro dello sport sulla situazione societaria dell’Inter. A margine del Festival dell’Economia a Trento Abodi ha rivelato un retroscena dopo che il club nerazzurro è stato rilevato dal fondo californiano nella giornata di ieri, dopo la mancata restituzione da parte di Suning del prestito da 395 milioni di euro (interessi compresi) erogato nel 2021.
Dice Abodi: «Ieri ho ricevuto una mail dal fondo Oaktree che presentava le sue credenziali e si metteva a disposizione per illustrare un progetto di lungo periodo. Nella continuità che può sembrare discontinuità rispetto alla proprietà Zhang, ha cercato di dare serenità. E di dire alle istituzioni: siamo noi, questo è il nostro nome. Se avete piacere noi ci siamo».
Il ministro ha continuato aggiungendo: «Mi sembra un segnale di novità confortante perché dimostra che ci può essere una modalità per mantenere la dimensione finanziaria planetaria, trasferirla nel rispetto della trasparenza», ha proseguito il ministro per lo Sport parlando dei primi contatti con i nuovi proprietari della società nerazzurra.
«Vediamo quanto questa nuova proprietà avrà voglia di continuare a investire. Sono convinto che questo sia buon inizio», ha concluso il ministro del Governo Meloni.
Sul web però i commenti oscillano tra ironia e scetticismo: “Già me lo vedo il rappresentante di Oaktree che fa l’inventario dei beni iscritti a bilancio:- Allora “libreria inter” iscritta a bilancio per 650.000 euro – Capo abbiamo trovato solo una matita” e poi: “Facendo i conti della serva a sto punto Oaktree, rilevando la società, dovrebbe: – Pagare a Zhang la differenza tra il valore del debito e quello della società – Pagare tutti i debiti a medio \ lunga scadenza – Costruire lo stadio con “l’eternit” non smaltito sul territorio” e anche: “Ma avete presente cosa successo al Caen e il modus operandi di Oaktree dopo l’escussione? Io non so come andrà ma per ora l’unico metro di paragone sensato è questo”.
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