Spalletti chiede benedizione Maradona e sogna immortalità in carriera

Come quella con l'Inter anche la sfida al Milan di domani per lui è una "figata". Più che la pressione o la paura per uno scontro diretto infuocato, Luciano Spalletti si gode la bellezza del momento, quello che vede il suo Napoli lanciato verso traguardi impensabili in estate. Assapora l'attesa della partita, consapevole che la sua squadra è pronta, comunque vada.

Chi sta meglio non lo so, lo dirà la partita domani, ma noi stiamo bene e siamo pronti.  Possono essere più forti di noi ma è difficile che siano più motivati di noi. Come percorso - e anche il Milan - abbiamo avuto molti infortuni, sono stati bravi i giocatori a sostituirsi tra di loro. Queste difficoltà hanno costruito la forza della squadra. Stiamo realizzando una bella storia tutti insieme, e includo anche il pubblico. Mettiamoci anche il nome di Maradona e già che ci siamo anche la sua benedizione, così diventiamo più forti. Faccio i complimenti al Milan che ha costruito una grande squadra in questi anni e sono arrivati fin qui, sono un club forte

Spalletti chiede equilibrio

Dopo Cagliari si dicevano certe cose, dopo la vittoria con la Lazio l'opposto. Ci sono sempre tante possibili sorprese, cose misteriose che abbiamo nelle corde, non s'era ancora vista l'imbucata di Ounas sul gol di Ruiz ed altre cose ci saranno da vedere, come la determinazione della squadra di diventare più fisici nello strappare un pallone agli avversari che poi si trasforma in gol. Se mi dico bravo? No, bravi sono quelli che lavorano in campo e che non cambiano umore a seconda delle situazioni, io ho dei professionisti che devono render conto al sentimento di una città come Napoli che è come il Vesuvio, può sembrare zitto ma se vai dentro brucia. La parola "proibita"? La posso pronunciare sempre, noi vogliamo giocarci le nostre chance, sappiamo di giocarci moltissimo e che abbiamo la possibilità di rendere immortali le nostre carriere

Il tecnico azzurro infine ricorda

Quando sono arrivato tutti dicevate: prima o poi litigherà con quello o quell'altro. In un'annata ci sono momenti dove devi dire qualcosa e intervenire, se dall'altra parte si rimane nella maniera sbagliata io devo insistere, se invece cambia c'è maturazione.  Non vedo più reazioni nevrotiche ma una squadra che sa quello che deve fare